Lo ricordiamo con "Imagine", la canzone portabandiera della pace e dell'amore
Oggi è una giornata speciale: il 9 ottobre 1940 nasceva John Lennon (Liverpool, Regno Unito).
Nell’anno 2000, all’interno del parco pubblico “John Lennon”, situato nel distretto di El Vedado, a L’Avana (Cuba), è stata posizionata una statua in bronzo raffigurante l’ex Beatles, realizzata dallo scultore cubano José Ramón Villa Soberón.
La scultura è seduta sul lato destro di una panchina e ai suoi piedi, su una piastrella di marmo, c’è una iscrizione che recita:«You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one» (Puoi dire che sono un sognatore, ma non sono l'unico), tratta dalla canzone Imagine.
La canzone “Imagine” uscì negli Stati Uniti nel 1971 e divenne subito un inno alla pace. Nel complesso i testi del brano sostengono un mondo più compassionevole e cooperativo, in cui le persone si concentrano sulla loro comune umanità piuttosto che sulle loro differenze. Le parole di Imagine sono un appello alla pace e all’unità e una critica alle divisioni e ai conflitti che esistono nel mondo. E in un’epoca in cui regnano le mattanze integraliste, dove si erigono muri metaforici e reali, e dove si assiste un ritorno ai nazionalismi, questo pezzo famosissimo risulta di scottante attualità.
-La canzone inizia con la famosa frase “Imagine there’s no heaven” che suggerisce che, se lasciamo andare via le nostre convinzioni e le nostre differenze ideologiche e religiose, possiamo concentrarci sulla creazione di un mondo migliore.
-La seconda strofa si concentra sull’idea di immaginare un mondo senza paesi, confini o possedimenti. Lennon suggerisce il concetto che se riusciamo a superare il concetto di proprietà e nazionalismo, possiamo lavorare insieme verso per una società più equa e pacifica.
-La terza strofa invita al rifiutò dell’avidità della fame e della ricerca del potere. Il cantante dice che se riusciamo a lasciar andare i nostri desideri di beni materiali e status sociale, possiamo concentrarci sul benessere di tutte le persone.
La canzone si conclude con un appello all’amore e alla comprensione universali con Lennon che canta: “Puoi dire che sono un sognatore, ma non solo l’unico. Spero che un giorno ti unirai a noi e il mondo sarà uno”.
John Lennon, in un’intervista, descrisse il brano come un “manifesto comunista”. I testi della canzone promuovono idee come l’eliminazione della proprietà privata e dei confini, che si allineano con alcune ideologie comuniste. Le parole utilizzate mettono anche in discussione l’esistenza delle credenze religiose e suggeriscono che un mondo senza religione sarebbe più pacifico. Tuttavia, è importante notare che il messaggio della canzone non è strettamente limitato al comunismo. I temi della pace, dell’unità e dell’eguaglianza sono presenti anche in altri movimenti politici e sociali, tra cui il socialismo e il liberalismo. Inoltre, la descrizione di Lennon della canzone come un “manifesto comunista” potrebbe essere stata un po’ ironica poiché era noto il suo senso dell’umorismo e la sua volontà di provocare polemiche.
In definitiva, l’interpretazione di Imagine come canzone comunista è solo una prospettiva e il messaggio della canzone può essere apprezzato da persone con convinzioni politiche e filosofiche diverse.
di Monica Vendrame