di Maria Pellino
Riuscire ad immedesimarsi nelle migliaia di donne e di uomini, divenuti paladini di una libertà svanita tra le brutture di una guerra, è alquanto complicato. Definire, poi, l'operato indescrivibile di coloro che hanno lottato perdendo la vita per quei valori di giustizia morale e sociale, è ancora più arduo. Vorrei proporvi per la giornata Mondiale del libro 2021 un testo: “Io sono l'ultimo: Lettere di Partigiani Italiani (Einaudi. Stile libero extra), AA. VV. Stefano Feure, Andrea Liparoto, Giacomo Papi.”.
Un testo che raccoglie le testimonianze di Partigiani viventi, sopravvissuti agli orrori e alle continue lotte durante la II guerra mondiale. Un insieme di storie accadute realmente in quel tal presente dove la conquista giornaliera era riuscire a rimanere fedeli a se stessi e alle proprie idee. Furono i giovani a fare quella parte di storia, la Resistenza, spontaneamente spinti da ideali di uguaglianza, di democrazia. Soprattutto essi si radunarono in luoghi impensabili e nascosti per avviare azioni in segreto atte a sventare le prepotenze e le ingiustizie della dittatura e a ricostruire la libertà tanto agognata.
È necessario non disperdere la memoria per trasmettere ai giovani una testimonianza di coraggio e di sacrificio e, a chi non ha in prima persona l'esperienza della guerra, l'acume di una vita vissuta in povertà, sotto i bombardamenti e i soprusi. Una narrazione questa che se da una parte racconta di deportazioni, fucilazioni, mutilazioni, di torture e di morti, dall'altra colpisce nel profondo per la forte continuità emotiva che si percepisce intensa e tangibile nonostante il passar del tempo. Un'aurea di solidarietà comunitaria contraddistingue i protagonisti pronti a rinunciare alla famiglia o all'innamorato per seguire i propri ideali.
Indistintamente donne e uomini nella loro semplice peculiarità vivono, amano, si emozionano, conservano ricordi, piangono, soffrono e si innamorano con pari dignità sul palcoscenico del terrore che li vede spettatori e protagonisti, vittime e strateghi. Tutto rimane racchiuso in un ricordo narrato senza tempo che suscita un flashback ininterrotto di episodi che collimano con quelle emozioni ancora perennemente vivide.