di Lucia Zappalà
Se una persona può scrivere, deve scrivere e basta. Scrivere semplicemente. Narrarsi. Perché “Ogni vita è interessante” (come ama sempre dire Bruna Graziani). È incomparabile come lo è la bellezza di ogni essere umano e deve essere scritta. Accetta quello che sei, innamoratene, narralo e proprio in questa narrazione ti accorgerai del tuo essere unico e irripetibile. Aiutati ad essere te stesso, a migliorarti dove sarà necessario; ti sentirai libero e nessuno potrà cambiarti.
Nel 2008 Bruna Graziani fonda nella splendida città di Treviso “ Il Portolano”, una scuola di scrittura autobiografica e narrativa, destinata a tutti quelli che, per lavoro o semplicemente per pura passione, vogliono approfondire o “irrobustire” quel processo complicato che è la scrittura. Avvalendosi di tutti gli strumenti a sua disposizione, la scuola ha messo in campo, negli anni, una serie di iniziative al fine di divulgare e condividere la passione del narrare e soprattutto del “narrarsi”. E così, attraverso incontri con celebri scrittori, corsi, eventi culturali, workshop, Il Portolano ha dato vita ad un percorso che mira soprattutto alla valorizzazione delle identità personali preferendo di gran lunga la persona allo scrittore. Si prende cura dei suoi corsisti guidandoli passo dopo passo; soddisfacendo le loro aspettative, così guidati. Insegna a porsi domande e a modificare tutte le cose che si sanno o che si leggono in sentimenti personali. Elogia quanto di buono trova in ognuno, infondendo una forza d’animo e una fiducia significative per proseguire il cammino di scrittura.
Nonostante l’uso intenso di cellulari dettato dalle nuove frontiere della tecnologia, sono state tante le persone, in questi ultimi anni, ad abbandonare per qualche ora l’aggeggio elettronico e a sedersi tra i banchi della scuola del Portolano, con una bic in mano. Sono andati alla ricerca di sé stessi attraverso il sentiero dei ricordi, il richiamo alla mente di persone e fatti del passato.
La scrittura non è un punto di arrivo, una meta. È più che altro un viaggio continuo. È un’esperienza necessaria per capire quello che si è. E la narrazione non interpreta soltanto la vita, rappresenta, per lo più, la strada giusta per riuscire a comprenderla. “A conoscersi s’impara scrivendo”, oserei dire. E così si sono gettati a capofitto in un cammino impegnativo, lungo e sconosciuto ma, a poco a poco, si sono scoperti. Hanno capito che tutti siamo creature imperfette ed hanno saputo dire addio ad ogni atteggiamento negativo, lasciandoselo alle spalle perché affamati di cambiamento e di miglioramento. È arrivato il tempo della metamorfosi, della trasformazione in qualcosa di diverso e nuovo. Della svolta di sé. Questo cambiamento non sempre è in grado di cicatrizzare le ferite ma le cura specialmente quando fornisce alternative, possibilità e occasioni.
Tutto questo e non solo accade al Portolano.
Anni fa ho partecipato a qualche incontro, organizzato dalla fondatrice. Ed oggi sono consapevole del fatto che avrei dovuto frequentarne tanti di più per poter soddisfare la mia sete di emozioni. In quei pochi incontri, ho vissuto una sana condivisione culturale dove chi parlava, aveva tanto da dare, oltre che da dire. Ho avuto il piacere di ascoltare ed essere ascoltata, tornando a casa con qualcosa d’importante, di umano e tanti più stimoli. Quella sana condivisione culturale si è ottenuta perché, oltre ogni aspettativa, si è instaurata una speciale relazione fra due esseri umani in cui uno aveva bisogno di trovare emozioni e l’altro quello di trasmetterle. Una qualche forma di “chiacchierata prolifica” dove le persone potevano completarsi a vicenda. Dove si condividevano emozioni, sentimenti, esperienze. Un luogo quasi inverosimile dove si potevano accogliere le anime.
Un incontro con Bruna Graziani ferma il tempo. Blocca per qualche ora il ritmo veloce e frenetico che ci impone il quotidiano, dove ogni cosa si ripete come se non fosse mai accaduta prima e invece è già successa. Ti trasporta lungo il sapore della vita e l’incanto del momento.
Foto di copertina di Francesca Zanette