di Gianfranco Bonofiglio
La Calabria è una terra meravigliosa che custodisce tesori ed una storia che ha dell'incredibile. Purtroppo non valorizzata e spesso sconosciuta.
Ne è una ulteriore prova l'avvincente e suggestivo racconto, fondato su tanti elementi veritieri, narrato sul bel libro scritto da Giovanni Cristofalo, docente ordinario di materie letterarie, laureato in Storia, appassionato di archeologia e membro onorario del Gruppo Archeologico italiano. Il mistero della Croce di Pauciuri - Sulle tracce dell'abate Ursus, dell'Ordine di Sion e dei Templari in Calabria", questo il titolo del libro che racchiude già gli argomenti trattati che da sempre affascinano i tanti studiosi del mondo esoterico. Il libro si snoda sul mistero della Croce reliquario del X° secolo prodotta in Palestina, e ritrovata a Pauciuri di Malvito (Cs) nel 1989 a migliaia di chilometri del suo luogo d'origine che rappresenta il tema conduttore di questo misterioso e aggrovigliato viaggio che l'autore ha compiuto a ritroso nel tempo. In questa ricerca storica vengono esposte in modo particolareggiato alcune ipotesi sul ritrovamento dell'enkolpion (oggetto rituale indossato sul petto dai vescovi ortodossi e cattolici di rito bizantino.
Castello di Malvito
Il termine enkolpion, un tempo utilizzato per indicare anche la croce pettorale è oggi utilizzato per un medaglione con una icona posta al centro, portato al collo dai vescovi ortodossi e delle Chiese cattoliche orientali) e sui possibili legami storici che potrebbero annodare questo prezioso reperto sacro che custodiva al proprio interno un pezzettino di legno della Vera Croce di Cristo alla figura di un carismatico e oscuro monaco medioevale, l'Abate Ursus, che la tradizione indica come uno dei nove monaci calabresi che diedero vita al Priorato di Sion, il potente Priorato che ha ispirato Don Brown nel 2003 con il celebre romanzo best - seller "Il Codice Da Vinci", nel 2006 divenuto poi il celebre film diretto da Ron Howard. Sullo sfondo di questo singolare ritrovamento archeologico 'incasellano tante storie che alla fine si intrecciano le une con la altre per diventare un'unica storia che riconduce al luogo dove visse parte della sua vita e venne poi sepolto il monaco Ursus. In località Pauciuri di Mlavito è presente un'area archeologica molto importante ma poco conosciuta e poco valorizzata come tutte le immense ricchezze della terra di Calabria, chiamata la "piccola Pompei Calabrese". Il centro fu attivo per molti secoli, per poi essere abbandonato intorno al VI secolo. La prima campagna di scavo venne intrapresa con la collaborazione dell'Ecole Francaise de Rome che chiamò alla direzione dello scavo Jean Marc Flambard, professore di archeologia e di storia romana all'Università Sorbona di Parigi che, per molte stagioni estive, si trasferì a Malvito per scavare, coadiuvato dalla moglie Anne Marie Flambard, anch'essa professoressa di Archeologia nell'Università di Rouen in Normandia. Molte le Università ed i professori che da tutto il mondo hanno collaborato agli scavi. Questa l'importanza del Parco Archeologico di Pauciuri, poco conosciuto dai calabresi, uno dei tanti tesori dimenticati della nostra terra che vanta una storia incredibile, che è un museo all'aperto senza considerare quello che negli anni è andato distrutto e disperso per incuria e per ignoranza. Una grande storia, avvolta da mistero. Un breve saggio di agevole lettura, quello di Giovanni Cristofalo, che si legge d'un fiato e che dimostra l'attaccamento di Giovanni Cristofalo per la sua terra e per la sua storia.