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L’Associazione Culturale Turismo Arte Spettacolo di Tuscania, associazione senza fine di lucro, organizza la quinta collettiva nazionale che sarà ospitata nelle prestigiose sale di Palazzo Fani, dimora nobiliare del ‘500 situata nel cuore del centro storico della città di Tuscania. La mostra verrà inaugurata sabato 25 maggio e sarà visitabile fino a domenica 9 giugno 2024.

Il concorso “100 Artisti a Palazzo Fani” è diviso in tre categorie: PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA. La commissione, formata da una giuria di esperti del settore ed esponenti dell’associazione ACTAS, ha valutato e selezionato le 100 opere che saranno esposte dal 25 maggio al 9 giugno 2024. A tutti gli artisti ammessi verrà conferito un attestato di partecipazione. Centinaia le domande giunte per la partecipazione al concorso. Tra i partecipanti ammessi, figura l’artista cosentino Roberto Mendicino, pittore conosciuto a livello internazionale,  che parteciperà con uno dei suoi dipinti più recenti ovvero “Adelina e Guendalina Bla Bla”.

L’artista, sentito dalla nostra redazione ha così risposto: “Sinceramente non mi aspettavo di essere selezionato, ovviamente sono molto felice di partecipare a questa importante mostra insieme ad altri 99 artisti scelti tra centinaia provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa”.

Sappiamo che parteciperà all’evento con il dipinto “Adelina e Guendalina Bla Bla”, abbiamo letto il bando di selezione. Come mai secondo lei è stato scelto questo lavoro tra i tre da lei proposti alla commissione?

Mah, credo per la sua particolarità ed ironia. Il titolo del lavoro vuol essere quasi una parodia delle due simpatiche papere degli Aristogatti. Nel dipinto infatti le due signore che portano lo stesso nome degli animali animati sono sedute all’ombra di alcuni tendaggi intente a guardare il mare mentre discorrono di cose futili….bla, bla, bla…”.

La sua arte è apprezzata anche in Europa e America dove ha esposto, in Italia espone spesso. C’è qualche regione che preferisce in modo particolare?

“Amo il Lazio, la Toscana, l’Umbria e la Puglia dove tra l’altro ho avuto molti riconoscimenti”.

Ma in Calabria credo esponga di più rispetto alle altre regioni?

“Non credo proprio, sono molto più apprezzato altrove. Naturalmente ho esposto anche in Calabria, ma spesso le associazioni calabresi preferiscono invitare o selezionare gli amici, mi spiace dirlo ma la meritocrazia, in alcuni casi, non viene affatto considerata”. 

Nemo profeta in Patria?

“Beh sì, ma non mi dispiace più di tanto, io sono nato e cresciuto in Calabria, a Cosenza, conosco le dinamiche locali, certo, mi sarei aspettato più attenzioni….. Ci sono ovviamente delle eccezioni che sento il dovere di citare come ad esempio il Festival Cinema Borgia dove sono arrivato primo per 3 anni di seguito come anche l’Associazione Atlantide o la città di Malvito, ma la mia città è molto arida per quanto riguarda la mia arte”.

Cambiamo discorso, come è nata la sua passione per l’arte?

“Nasce da quando ero bambino, ricordo che alle scuole elementari avevamo disegno di sabato ed io non vedevo l’ora che arrivasse questo giorno. La matita è sempre stata la compagna della mia vita, a 15 anni mia sorella mi regalò dei colori ad olio e da allora questa è restata la mia tecnica preferita”.

Lei ha avuto tantissimi premi, a quale di questi è più legato?

“Credo il premio Velazquez, perché è stato il primo di una lunga serie di riconoscimenti importanti”.

Qual è il suo ultimo lavoro?

"E’ un dipinto tratto dall’opera di G. Leroux ovvero il Fantasma dell’opera. Un libro che lessi tanti anni fa, poi tra l’altro ho avuto modo di vedere anche alcune produzioni cinematografiche".

Ha un colore preferito?

“Sì certo, il rosso assolutamente. Nel 2022 ho intitolato la mia mostra personale Percezioni in rosso (Convento S. Francesco, Pedace) che ha avuto un buon successo di pubblico e di critica”.

Cosa si aspetta dalla mostra di Tuscania?

“Sono convinto che sia una bella mostra, mi aspetto naturalmente che il dipinto venga apprezzato, questo è il mio auspicio”.

Ha progetti per il futuro?

“Sì, una mostra a Venezia e una pubblicazione su un catalogo di particolare fama, non posso dire altro”. 

 

 

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