A Napoli, ai piedi della collina di Posillipo, nel quartiere di Bagnoli, nasce la Città della Scienza, un museo scientifico interattivo realizzato in un’area che un tempo era stata occupata dalle acciaierie dell’Italsider.
La storia della struttura affonda le radici nel passato: tutto comincia nel 1987, quando ci fu la prima edizione di Futuro-Remoto, una rassegna di mostre, conferenze e spettacoli voluta da Vittorio Silvestrini, l’uomo tutt’oggi è considerato il padre spirituale del museo. Da quel momento, l’idea di dare spazio alle scienze in tutte le sue forme prese sempre più piede, tanto che nel 1992 fu il Premio Nobel Rita Levi Montalcini a inaugurare lo “spazio Idis”, il primo nucleo dello Science Centre, che sarebbe stato aperto ufficialmente nel 2001, come centro di divulgazione scientifica. Nel 2003, poi, il progetto è stato completato con l’apertura del Centro Congressi e del Business Innovation Centre.
All’interno dello Scienze Centre – o Città della Scienza – ci sono numerose sezioni, a partire da Corporea, il primo museo interattivo in Europa sul corpo umano, organizzato su una superficie di cinquemila metri quadrati, divisi su tre piani con stanze tematiche che permettono, tra le altre cose, anche di camminare nelle vene e nelle arterie per capire meglio come funziona il corpo umano. Il tutto, come si può ben immaginare, arricchito da video ed esperienze di realtà virtuale.
MOSTRA CORPOREA
Superata la sezione Corporea, troviamo invece un altro fiore all’occhiello della Città della Scienza: il Planetario, il più grande e avanzato d’Italia, con un diametro di venti metri e ben centoventi posti a sedere. Si tratta di uno straordinario simulatore del cielo che riproduce le stelle, i pianeti, le galassie e gli oggetti astronomici che si possono osservare nell’universo. Al visitatore viene data anche l’opportunità di ripercorrere la storia dell’astronomia e dei primi voli alla conquista dello spazio, come quelli russi e americani. Ma si possono anche esplorare i misteri dell’universo grazie a un elevato numero di proiezioni, documentari e tecnologie di ultima generazione che ricostruiscono stelle, pianeti, costellazioni e perfino galassie in 3D.
MOSTRA PLANETARIO
La terza sezione è invece dedicata al Mare e regala al visitatore la possibilità di interagire con un percorso di esperienze interattive dedicate all’ambiente marino e al rapporto – millenario – tra l’uomo e il mare. Particolare attenzione viene posta all’importanza di tutelare mari e oceani, per uno sviluppo sostenibile. Ma parlare di mare non può prescindere dallo strettissimo rapporto che ha con l’uomo fin dagli albori del tempo, soprattutto attraverso la pesca, la cui storia viene ripercorsa dando spazio a tutta la filiera del settore ittico. Grazie ancora una volta a video, realtà virtuale e immagini in 3D, il visitatore può inabissarsi virtualmente e scoprire le profondità marine stando comodamente con i piedi sulla terraferma.
MOSTRA DEL MARE
Imperdibile, poi, è la visita a tutta una serie di laboratori dedicati sia ai grandi che ai più piccoli. Ci si può inizialmente dirigere verso lo g.n.a.m. Village, uno spazio dedicato – come suggerisce anche il nome – al cibo, dove si può coltivare la terra e collaborare alla trasformazione delle materie prime. Nell’aula didattica, invece, si può provare a cucinare alcuni piatti e partecipare a “cooking show” didattici, il tutto all’insegna dei migliori prodotti italiani e della dieta mediterranea.
Tra le varie sezioni, poi, si trova anche la Casa degli Insetti, uno spazio dedicato all’anatomia degli insetti, alle loro caratteristiche, alle similitudini e alle differenze che hanno con altri invertebrati, come ad esempio gli antropodi. Anche in questo caso il visitatore può approfondire il rapporto tra gli insetti e l’uomo, così come si può meglio comprendere l’importanza di tutelare tutte le forme di vita e la biodiversità del nostro pianeta. Nel laboratorio presente nella Casa degli Insetti si possono osservare, oltre a molte creature vive, anche un vero formicaio, delle arnie delle api e utilizzare un eccezionale microscopio ottico per analizzare la vita degli insetti.
Proseguendo nella visita si può arrivare al FabLab, un laboratorio dedicato ai più giovani – e in particolare ai ragazzi tra i 6 e i 13 anni – finalizzato a conoscere l’uso delle stampanti 3D e ad avvicinarsi ai codici di programmazione, a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere i problemi, esaltando creatività e talento. Un luogo dove scienza e tecnologia si abbracciano, creando uno spazio di sperimentazione, apprendimento e divertimento.
L’Officina dei Piccoli è invece dedicata ai bambini da 0 a 11 anni ed è ospitata in uno spazio di cinquecento metri quadrati, organizzata in cinque aree tematiche quali: io e gli altri; la materia; tutti giù per terra; la natura; il mondo di Bit, il burattino virtuale che, dal 1998, accoglie i visitatori, dialoga con loro, li fa divertire e dà loro consigli per la visita. All’interno di quest’area si può prendere parte a numerose attività quali giochi d’animazione, esperimenti guidati e discussioni collettive.
Una delle sezioni considerate più divertenti dai visitatori è invece La casa in costruzione, un cantiere dove i bambini, protetti da caschetti e mantelline e muniti di carriole, gru e secchi, si divertono a costruire una casa, cominciando proprio dai muri e dal tetto, nel rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Lo Science Centre, inoltre possiede spazi esterni altrettanto importanti quali il Centro Congressi che dispone di 14 sale con una capienza complessiva di circa 2.000 posti arricchito da numerosi giardini. L’Anfiteatro, con oltre 1.200 posti a sedere, un Ristorante dove è possibile organizzare pranzi e cene fino a 300 coperti e la grande Piazza della Musica, di oltre 2000 mq, una location ideale per l’organizzazione di spettacoli, eventi sociali, concerti e cinema all’aperto.
La Città della scienza ogni anno richiama decine di scolaresche, gruppi e visitatori individuali, anche perché oltre alle installazioni permanenti si possono visitare delle mostre temporanee di approfondimento. Inoltre il museo è molto attivo nell’organizzazione di eventi di grande impatto, spesso in collaborazione con i divulgatori scientifici de Le Nuvole, che svolgono attività didattiche e progettano animazioni.
MOSTRA SPAZIO AL FUTURO