di Paola Cecchini
La mia città, Pesaro, sarà la ‘Capitale italiana della Cultura 2024’.
È stata selezionata da una rosa di dieci città finaliste composta da Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza.
Negli anni scorsi questo titolo è stato assegnato alle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021. Procida è l’attuale capitale della cultura, mentre Bergamo e Brescia lo saranno nel 2023.
A decretare la vittoria è stata una giuria presieduta da Silvia Calandrelli (direttrice di Rai Cultura) che ha salutato le finaliste con queste parole: «È stato un lavoro fatto in condizioni difficili e con audizioni a distanza a causa della pandemia, quindi complimenti: i dieci dossier rappresentano davvero un grande sforzo. Questi dossier rappresentano un patrimonio ricco di idee e progetti, è stato un giro d’Italia della cultura. L’auspicio è che il patrimonio che avete messo in campo, coinvolgendo le comunità e il territorio, non venga disperso».
«Vogliamo dedicare questa vittoria alla città di Karkiev, come noi Città della Musica Unesco, in questo momento bombardata» - ha dichiarato il sindaco di Pesaro Matteo Ricci subito dopo la proclamazione.
La motivazione della vittoria pesarese è nelle parole del Ministro Franceschini: «La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico. In questa prospettiva, la proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia, tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza come riconoscimento e come pratica attraverso concreti esercizi, oggi più che mai, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che l’incertezza dei tempi propone. La valorizzazione del rapporto tra città e territorio con un programma esteso in modo articolato a tutti i comuni della provincia integra voci rendendo corale il conseguimento del titolo di Capitale della cultura».
Piazza del Popolo
Il progetto pesarese si intitola ‘La natura della cultura’ e trova sviluppo in cinque sezioni: Natura mobile della cultura, Natura ubiqua della cultura, Natura imprevedibile della cultura, Natura operosa della cultura, Natura vivente della cultura.
«L’Amministrazione comunale ha confermato questo progetto con l’importante budget annuale di 15milioni di euro di spesa per la cultura: politiche giovanili, turismo, crescita, scuola e formazione. Sono ambiti in cui non abbiamo smesso di investire , neanche durante la pandemia, in quanto patrimonio per la crescita della comunità» - ha dichiarato alla stampa Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro.
In alto, il Villino Ruggeri
In basso, la Palla di Arnaldo Pomodoro