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di Gabriella Paci

Fatti di tutti, accadimenti semplici che ci impegnano, rallegrano, rattristano; queste le piccole cose cantate da una delle più grandi poetesse del 900, premio Nobel nel 1996 Wislawa Szymorska, poetessa polacca che ha insegnato il mestiere di scrivere con semplicità per scelta (laddove la semplicità richiede un lavoro di lima e sottrazione).

Il suo impronunciabile nome ha acquisito fama anche grazie ai social e la sua immediatezza ha conquistato anche coloro che non sono amanti della poesia: il suo modo di scrivere chiaro e lineare e i suoi temi trattati con una certa ironia sono stati suoi e nostri.
La poesia infatti non deve essere patrimonio di pochi ma deve essere di tutti coloro che leggono per dare l’idea che il sorriso o il dolore ci accomunano nei fatti quotidiani senza doverli cercare in sfere di intellettuali o in fatti straordinari.
Anche il suo aspetto che circola on line è comune: una piccola donna qualunque, dallo sguardo dolce e un sorriso appena accennato sulle labbra, ironica con se stessa e con gli altri.

VITA
Nasce in Polonia a Poznan nel 1923 e muore a Cracovia nel 2012.
Partendo dall’osservazione dl quotidiano, si interroga sul rapporto distorto uomo-natura ma è solo con il premio Nobel che viene conosciuta anche Italia: è il 1996 e Szymborska ha già 73 anni. E’così che accade nella vita: un fatto ti cambia tutto e lei, piccola poetessa appartata, diventa una grande poetessa alla ribalta.
Ci si interessa alla sua vita, non facile poiché segnata nell’adolescenza, dalla II guerra mondiale e lei deve studiare in clandestinità per diplomarsi nel 1941 e poi trovare una occupazione nelle ferrovie. Il lavoro la salva dalla deportazione in Germania e così nel 1945 si iscrive alla facoltà di letteratura, per poi passare a sociologia senza completare tuttavia gli studi a causa di problemi economici. Ha però la fortuna di incontrare il saggista e poeta Czeslaw Milosz, Premio Nobel per la letteratura nel 1980, che la coinvolge nella vita culturale della capitale polacca.
Diventa così illustratrice e segretaria presso una rivista bisettimanale. Nel 1948 si sposa: matrimonio breve, sei anni appena. Quindi una seconda unione con lo scrittore e poeta Kornel Filipowicz.
La sua prima poesia pubblicata è “Cerco una parola”. In quegli anni c’è la censura ma Szymborska aderisce al partito socialista Operaio e ne fa pubblicità anche se poi in seguito rinnegherà tale adesione.
Alterna l'attività poetica, che ha successo nel 1957 con la raccolta "Appello allo yeti", con il lavoro di redattrice presso la rivista "Vita Letteraria" sulla quale pubblica una serie di saggi "Letture facoltative" e collabora anche con la rivista "Kultura", curata da immigrati polacchi a Parigi.
Conduce una vita semplice, tra amici, fogli, letture fino a quel premio del 1996 che la incoronerà poetessa a tutto tondo.


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Una poesia….

SCRIVERE UN CURRICULUM

Che cos’è necessario?
È necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
È d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio in vista.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta

 

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Info Autore
Gabriella Paci
Author: Gabriella Paci
Biografia:
Laureata in storia e filosofia presso l’Università degli studi di Firenze, Gabriella Paci ha sempre vissuto ad Arezzo, dove ha svolto con passione l’insegnamento delle lettere presso un istituto superiore della città. Appassionata di viaggi e di letture, ha da sempre l’inclinazione ad osservare la realtà ed ascoltare la sua voce interiore. Nella certezza che inquietudini, passioni, emozioni e sogni sono propri dell’itinerario esistenziale di ognuno, e dunque universali, ha voluto e vuole condividere le sue poesie con gli altri. Ha pubblicato quattro libri di poesie: “Lo sguardo oltre…”, edito da Aletti nel 2015, “Onde mosse”, edito da Effigi nel 2017, “Le parole dell’inquietudine”, edito da Luoghinteriori nel 2019 “Sfogliando il tempo”.ediz Helicon 2021. Grazie anche ai numerosissimi e prestigiosi premi di carattere nazionale e internazionale ricevuti sia per le poesie singole che per i libri editi quali,per citarne solo alcuni tra i tanti,” Michelangelo; “Quasimodo”; “Buongiorno Alda” “Città di Varallo”, “Premio internazionale “Poeta dell’anno” di Milano, Premio Atlantide ecc. per un totale che supera ampiamente il centinaio, ha rafforzato la sua volontà di condividere emozioni e sentimenti con gli altri continuando nella sua attività di scrittura. Le sue poesie sono presenti in molte antologie, e sul giornale on line “Alessandria today news”. Ha pubblicato in riviste quali “Luogos” del Giglio blu di Firenze e “Buonasera Taranto”ed “Euterpe”. Fa parte dell’associazione “Wiki poesia” e di “Poetas du mundo” ed è presente sul blog “poetry factoy” “e Italian poetry”
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