Santa Lucia bella
dei bimbi sei la stella,
tu vieni a tarda sera
quando l’aria si fa nera.
Tu vieni con l’asinello
al suon del campanello,
e le stelline d’oro
che cantano tutte in coro:
“Bimbi, ora la Santa é qui
ditele così:
cara Santa Lucia
non smarrir la via
trova la mia porticina
quella é la mia casina!”
E giù tanti doni.
La mia terra, posta ai piedi della Alpi: la Bassa, la Val Padana. Terra di zanzare e di torride e afose estati, di nebbia e gelate invernali. Terra di papaveri, che danno colore al grano, e di rondini, che allegre nidificano sotto i tetti dei fienili.
Terra di magia... e questa magia si chiama “Santa Lucia”
BRESCIA - Tutto inizia coi i primi timidi scampanellii all’inizio del mese di dicembre, per poi proseguire, sempre più allegri, fino ad arrivare alla notte magica del 12, e scatenarsi in gioia, stupore e allegria la mattina del 13, il giorno dedicato a Santa Lucia.
Si, perché da noi, nella Bassa, tra Verona, Brescia e Cremona, per un anno intero i bambini aspettano trepidanti che si compia la magia.
I più grandicelli aiutano i piccoli a scrivere la letterina alla Santa dove chiedono, o meglio ci provano: doni, giocattoli e dolciumi. Se sono stati buoni durante l’anno, Santa Lucia passerà da loro e lascerà il tanto desiderato dono, nel caso contrario, troveranno solo del carbone.
La sera del 12 dicembre, dopo cena, fuori dalla porta di casa, i bambini preparano del fieno e delle carote per sfamare l’asinello ed un bicchiere di latte e dei biscotti per Santa Lucia.
Poi, di corsa, a nanna: occhi ben chiusi, perché se la Santa li trova svegli getta loro cenere negli occhi e non lascia doni.
È ancora buio fuori quando, la mattina del 13 dicembre, mamma e papà svegliano i bambini per gioire con loro della rinnovata magia del passaggio di Santa Lucia.