di Giovanni Macrì
Tragedia nella notte tra sabato e domenica ad Adrano in provincia di Catania.
Un paese sconvolto!
La vittima un 51enne, Luigi Vivona, bracciante agricolo.
La moglie, la 49enne signora Anna, con numerose ustioni sul 70% del corpo è in ospedale, ma non in pericolo di vita.
È quasi l’una di notte quando la figlia dei coniugi Vivona fa rientro a casa. Apre la porta e il cane scappa velocemente via. Un denso fumo la investe e inizia a invadere anche il pianerottolo del secondo piano. Terrorizzata, chiama a voce alta i suoi genitori, senza peraltro ricevere alcuna risposta. Allerta una vicina e in preda a una giustificata concitazione telefonano al 113. Immediatamente una volante del locale commissariato di polizia si porta sul posto: al civico 57 di via Cariola, quartiere San Filippo, abitazione dei Vivona.
Pochissimi attimi per riflettere e i due poliziotti, impossibilitati a raggiungere il secondo piano ormai invaso da denso fumo e dalle fiamme, attraverso una palazzina adiacente, scavalcando il parapetto di uno dei balconi di questa, raggiungono il ballatoio dell’abitazione dei Vivona. Riescono a mettere al sicuro la signora Anna, moglie di Luigi. Nel frattempo arriva l’autobotte dei Vigili del fuoco. Con la loro scala estensibile raggiungono i tre portandoli in salvo.
La donna viene quindi affidata alle cure dei sanitari del 118 e trasportata all’ospedale Cannizzaro di Catania nel reparto “grandi ustionati”, dove le verranno riscontrate ustioni di I e II grado sul 70% del corpo. Mentre i due eroici poliziotti vengono curati sul posto con dell’ossigeno-terapia per fronteggiare l’inalazione del monossido di carbonio.
L’uomo invece, una volta domate le fiamme, viene ritrovato dai pompieri, ormai privo di vita e quasi carbonizzato. Non era riuscito a scappare trovando la morte a pochi passi dalla porta di ingresso.
L’intero stabile di quattro piani, dichiarato inagibile, è stato posto sotto sequestro.
La salma invece è stata trasportata, su disposizione del magistrato di turno, all’obitorio di Catania per essere sottoposta ad autopsia. La Procura ha aperto un fascicolo e si indaga sulla vicenda per chiarire le dinamiche dell’incendio. Pare comunque, da una prima ipotesi, che le fiamme siano partite dal primo piano e poi, da qui, si siano propagate anche ai piani sovrastanti. I Vivona abitavano al secondo.
Una morte assurda! Il Luigi, grande lavoratore era considerato da tutti una persona buona.
L’intero paese di Adrano è sconvolto e si stringe ai familiari della vittima augurando anche una pronta guarigione alla signora Anna.