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Dopo un'attenta lettura della Legge di Bilancio, esprimiamo forte preoccupazione per la possibilità di rinnovare i contratti in modo adeguato all’esigenza di innovazione e di valorizzazione professionale del lavoro pubblico, viste le risorse messe a disposizione per la riforma del sistema professionale e la contrattazione decentrata”. Così i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi.
 
Abbiamo presentato due emendamenti - proseguono - con l'obiettivo di aumentare lo stanziamento contrattuale e rispettare gli impegni sottoscritti dal Governo con Cgil Cisl e Uil con il Patto del 10 marzo scorso. Il primo emendamento riguarda la modifica dell’articolo 182 con l’obiettivo di sanare il problema del finanziamento delle risorse utili a superare i vincoli ad oggi esistenti sulla contrattazione integrativa, aumentando lo stanziamento e rendendolo compatibile con le dinamiche di sofferenza dei bilanci delle amministrazioni locali e sanitarie, in un’ottica di complessivo investimento del Paese e del Governo sul lavoro pubblico. Stiamo chiedendo rispetto e coerenza degli impegni sottoscritti con il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale i cui contenuti tendono a valorizzare sia il rilancio del servizio pubblico, sia una fisiologica crescita del potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore pubblico, che continuano a pagare gli effetti di un blocco decennale dei contratti”.
 
Il secondo emendamento, osservano i tre dirigenti sindacali, “riguarda l’articolo 185 ed è teso a garantire una maggiore efficacia al nuovo ordinamento professionale che accompagnerà il rinnovo del Ccnl 2019-2021. Chiediamo l’adeguamento delle risorse alle esigenze della contrattazione e il superamento delle percentuali riferite al monte salari contenute nei relativi articolati. Si rischia, infatti, di rendere vano lo sforzo di portare a termine in tempi celeri il rinnovo del contratto con la riforma dell’ordinamento professionale e la leva della contrattazione decentrata come propulsori di un grande processo di innovazione che accompagni l’amministrazione nel percorso di riforma e di innovazione e renda protagonisti i dipendenti, ai quali si devono aprire opportunità di crescita, di acquisizione di competenze nuove e di carriera".
 
La pandemia, aggiungono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “ci impone di dare una risposta adeguata ai lavoratori dei servizi essenziali e di migliorare la prossimità ai cittadini, a partire dalla sanità. Il contratto deve riconoscere il valore delle professionalità e del fattore umano come strategici per il cambiamento. Siamo nella condizione di poter immaginare che con un’intensificazione del confronto in Aran si possano rinnovare i contratti per trainare la rivoluzione imposta dal Pnrr ma la precondizione è che la legge di Bilancio dia risposte sull’ordinamento e sul salario accessorio, altrimenti le condizioni rischiano di non esserci per un accordo condiviso”, concludono.
 

 

di Giovanni Macrì

Si chiama Salvatore Laudani il 47enne, volontario del S.A.S.S. (Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano), la vittima che ieri ha perso la vita mentre stava compiendo il proprio dovere in una complessa attività di soccorso, in condizioni meteo proibitive, per il recupero di un escursionista scivolato in un canalone che interseca la “Schiena dell’Asino”, sul versante sud-est dell’Etna, nella zona della Valle del Bove, a 2.246 metri. 

 

Una nota UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, che tutela i diritti e il benessere dei rifugiati in tutto il mondo, da settant’anni aiuta milioni di persone a ricostruire la propria vita: un’azione riconosciuta da due Premi Nobel per la Pace, il primo assegnato nel 1954, il secondo nel 1981.

 

di Virginia Murru

Ha preso il via in Senato l’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2022, intanto è semaforo verde da parte dell’Ue, e ora il testo ufficiale del DDL verrà esaminato dai parlamentari con particolare attenzione. I 219 articoli passeranno nelle maglie strette di chi presenterà gli emendamenti.

Già allo studio quelli relativi alle misure sul Fisco, che si espliciterà in una revisione dell’Irpef. I parlamentari avranno un mese di tempo per la conclusione dell’iter di approvazione. La manovra vale circa 30 miliardi di euro.

Il parere di Bruxelles è positivo, la Commissione Europea ha espresso parere favorevole sulla traccia della Legge di Bilancio 2022, ovvero sul Documento Programmatico di Bilancio. E tuttavia sono state rimarcate le vulnerabilità nel settore finanziario e mercato del lavoro.
Riscontrate le conformità sulle raccomandazioni sottolineate nel corso del Semestre europeo, e relative congruità rispetto ai target programmatici. Speciali raccomandazioni sulla spesa pubblica, si invita l’Italia a monitorare con regolarità le misure di sostegno, nonché il loro utilizzo ed efficacia, adeguando gli interventi alle circostanze non prevedibili.
La discussione è ora aperta tra le forze dell’ampia maggioranza che compone l’esecutivo. Il tempo a disposizione non è molto, c’è già un notevole ritardo, e i dibattiti invece saranno tanti, con il rischio di complicare l’andamento agevole che la manovra dovrebbe seguire. Ostracismi, rallentamenti e dissensi potrebbero condurre il Paese nell’esercizio provvisorio.
E’ un rischio, e non sarebbe certo un incentivo ad un’economia che, malgrado gli ostacoli dell’emergenza sanitaria, è proiettata verso la crescita: l’aumento del Pil, +6,2% nel 2021, è la dimostrazione che il Paese sta cercando con tutte le sue forze di abbandonare le sabbie mobili della crisi scatenata dal Covid.

Ma in che cosa consiste il cosiddetto ‘esercizio provvisorio’, che si dovrebbe a tutti i costi scongiurare? E’ una sorta di emergenza causata dal ritardo nell’iter che riguarda la Legge di Bilancio, e sono misure eccezionali ‘provvisorie’. In questo periodo di gestione provvisoria - dovuta al fatto che la manovra non è stata approvata entro il 31 dicembre, e pertanto non può entrare in vigore il primo gennaio dell’anno successivo – non si possono adottare variazioni di bilancio, è d’obbligo anzi limitarsi a gestire solo operazioni di ordinaria amministrazione.

Le conseguenze non sarebbero di poco conto, perché una simile emergenza nell’amministrazione può provocare un collasso economico e la messa in discussione della credibilità del Paese da parte degli investitori stranieri. Ma anche delle Istituzioni Ue.

Considerato il ritardo, dunque, il Senato dovrà fare di tutto per rendere agevole il percorso di conversione del DDL. Intanto sono previsti 600 milioni di budget per i ritocchi.

La manovra presenta novità e conferme in materia di Fisco e di Lavoro, e naturalmente va anche oltre. Una delle voci più attese riguarda la proroga del Superbonus, già annunciata peraltro, ma saranno prorogati anche gli altri bonus casa.

Per quel che riguarda gli interventi sul versante pensioni, ci sono novità, dato che si è deciso di lasciare la tanto discussa Quota 100 (così cara alla Lega), e per rendere più soft il passaggio si va a Quota 102: ossia la modifica della disciplina relativa al conseguimento del diritto alla pensione anticipata. Con la previsione in Legge di Bilancio (Comma 1, lettera a), nel 2022 saranno in 16.800 in pensione, con 26mila euro di importo medio annuo. Si è modificata pertanto la disciplina concernente quella in via sperimentale relativa al periodo 2019-2021 (con legge 28 gennaio 2019, n. 4), in origine definita ‘Pensione Quota 100’.

La misura prevista dalla manovra sarà estesa al prossimo anno con altri requisiti, ridefiniti in diversa età anagrafica, stabilita ora in 64 anni, e occorreranno 38 anni di contributi di anzianità per i soggetti aventi diritto.

La riforma che riguarda l’alleggerimento della pressione fiscale, è quella che ha richiesto il maggiore impiego di risorse, circa 12 miliardi. Così si è espresso in merito il premier Mario Draghi: “Abbiamo destinato 12 miliardi per ridurre il carico fiscale, anche se si è parlato di 8 miliardi. Tra questi, 8 miliardi saranno impiegati per un intervento mirato, volto alla riduzione delle imposte sulle società, le persone e il cuneo fiscale. Le ipotesi di impiego sono diverse.”

Del resto se n’è parlato già a metà ottobre, tramite un comunicato stampa del Governo, il quale si riferiva alla riduzione della pressione fiscale come una delle priorità, “al fine di sostenere l’economia nella fase di transizione dalla pandemia, incentivando così il tasso di crescita a medio termine”.

Fondamentale negli obiettivi dell’esecutivo ridurre il carico fiscale di imprese e famiglie.
Nel Disegno di Legge di Bilancio, nel testo ufficiale, c’è una prospettiva delle misure previste, anche se, con l’iter parlamentare, c’è la facoltà di apportare modifiche, e alla fine costituirà il testo definitivo della manovra.

Uno degli interventi importanti in materia fiscale, come si è accennato, riguarda la riduzione degli oneri fiscali, tra cuneo, Irap e Irpef, per un importo di circa 8 miliardi di euro.

Prevista anche la proroga del Superbonus fino alla fine del prossimo anno, per tutti, ma tenendo presente la soglia Isee fino a 25.000 euro per le case unifamiliari. Conferma anche dei bonus casa, il beneficio si estende anche al bonus facciate, con una riduzione nell’impiego di risorse però: si va dal 90% al 60%.

Blocco sul cashback, che era già stato annunciato, doveva infatti ripartire dal primo gennaio scorso.

Previsto lo sconto in fattura e la cessione del credito fino al 2024, e non solo per il Superbonus.

Si è tanto parlato ultimamente anche degli interventi volti a calmierare i costi dell’energia, al riguardo la manovra prevede risorse pari a 2 miliardi, diretti alle bollette per la fornitura di energia elettrica.

L’Iva è soggetta ad una riduzione, si andrà dal 22% al 10% sugli assorbenti.

Ulteriore proroga della ‘plastic tax e sugar tax’, il rinvio è al 2023.

Destinato ai giovani il bonus affitto, riguarderà la fascia dai 20 ai 30 anni.

Sulle imprese le misure sono diverse e con notevole impiego di risorse. Tra le principali ci sono i Crediti di imposta Transizione 4.0, fino al 2025. Sarà rifinanziato il Fondo Garanzia PMI. 900 mln sono destinati alla Nuova Sabatini (si tratta di un incentivo destinato dal Ministero dello Sviluppo Economico all’accesso al credito delle imprese, la trasformazione del sistema produttivo verso la ‘Fabbrica Intelligente’, diretta all’industria 4.0.).
Sarà garantito il sostegno all’internazionalizzazione.

In materia di accesso alla pensione anticipata (come già accennato) ci saranno diversi approcci: la Quota 102 prevede un passaggio graduale al regime ordinario, con 64 anni di età e 38 anni di contributi maturati.

E’ stata confermata la tanto discussa ‘Ape Sociale’.

‘Opzione donna’, con i benefici previsti andrà avanti ancora per un anno.

Prevista uscita anticipata per i lavoratori delle imprese in crisi, con almeno 62 anni di età.
Saranno potenziate le risorse per il RdC, nuovo ordine nei controlli e previsti tagli.

Ci saranno anche sostegni diretti alla parità di genere.

In dirittura d’arrivo la riforma sugli ammortizzatori sociali.

Sono questi gli interventi più importanti nella panoramica prevista dalla manovra, ma i dettagli sono tanti e ora si attendono gli emendamenti che verranno apportati nel corso dell’iter parlamentare. 

 

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