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Il sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò ha tenuto ieri 14 maggio, alle ore 19.15, un comizio in Piazza Italia per salutare e ringraziare tutti i cittadini al termine del suo mandato. Un discorso davanti a un folto pubblico che ha ascoltato, attento, la vita amministrativa fra ricordi e fatti della bella cittadina dell'Alto Tirreno Cosentino.

 

Cinquecentocinquanta mila euro per dotare Sant’Anna, frazione a vocazione turistica del Comune di Lodè, dell’autonomia nell’approvvigionamento idrico. Dopo l'approvazione nel bilancio dell'Egas del finanziamento per la realizzazione di una condotta adduttrice al servizio della frazione del comune in provincia di Nuoro, è di queste ore la notizia della sottoscrizione della convenzione tra il Comune di Lodè, l'Ente di Governo dell'Ambito della Sardegna e i rappresentanti di Abbanoa.

 

“Premialità, ovvero lauti aumenti in busta paga per assicurare il raggiungimento di obiettivi aziendali che dovrebbero essere garantiti come minimo sindacale, come ad esempio il pareggio di bilancio. Purtroppo, però, per le Aziende sanitarie regionali non funziona proprio così: con deliberazione del 29 aprile scorso la Giunta ha stabilito gli obiettivi premianti dei Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali per l’anno in corso che si riferiscono a compiti di ordinaria amministrazione, in base al raggiungimento dei quali scatta il trattamento economico aggiuntivo che può essere incrementato per un importo fino al 20% della retribuzione base.

 

“Se nel DPCM Energia per la Sardegna non è presente alcun riferimento alla città di Olbia come sede di un rigassificatore per la Sardegna. A chi conviene a questo punto la realizzazione del serbatoio Gnl nella nostra città? A chi conviene trasformare Olbia in una sede di bunkeraggio marittimo in cui fanno rifornimento le navi di tutto il Mediterraneo? A chi conviene sopportare lo smaltimento dell'anidride carbonica tramite torce in azione h24 come avviene nella raffineria di Sarroch.

 

"Gli aeroporti, soprattutto in una regione come la Sardegna, si comprano e non si vendono. Non abbiamo alcuna intenzione di fare la fine della Grecia". Così Alberto Bertolotti, Presidente di Confcommercio Sud Sardegna, che esprime forte preoccupazione per il futuro dell'Aeroporto di Cagliari alla luce dell'inchiesta, emersa nei mesi scorsi e appresa mezzo stampa, sul presunto percorso teso al robusto ingresso di soggetto privato in un nuovo soggetto di gestione degli scali aeroportuali sardi ed a cui quello cagliaritano potrebbe essere conferito.

 

“La catastrofica gestione del sistema sanitario del Sassarese deve essere affrontata subito mediante l'apertura di un tavolo di confronto istituzionale che veda rappresentate tutte le parti sindacali del territorio. Azione promessa circa un anno fa che non ha avuto alcun seguito, poiché il tavolo istituzionale è stato aperto e mai più convocato lasciando i rappresentanti delle aziende sanitarie in una situazione di abbandono e di sterile attesa".

“Il 9 marzo scorso – ricorda inoltre Desirè Manca - presentai una formale richiesta di convocazione in via straordinaria della Commissione Sanità per discutere delle problematiche denunciate dai vertici della sanità sassarese e dai responsabili della Cooperativa Sociale Elleuno e di OPERA Gesù Nazareno”.

"Intanto le gravi lacune strutturali del sistema sanitario regionale stanno portando al collasso gli ospedali e i Pronto soccorso, per questo non possiamo accettare soluzioni tampone ma occorre una solida base di programmazione e di pianificazione anche in vista dall'arrivo dei fondi del Pnrr che metta fine al ricorso agli interinali e ai medici in affitto ma che punti al potenziamento dei presidi sanitari del territorio con azioni a lungo termine. Le soluzioni lampo dai costi esorbitanti non possono durare in eterno”.

Questo l'intervento della consigliera regionale del M5s Desirè Manca che ha presentato una mozione che impegna il Presidente Solinas e l'assessore alla Sanità Nieddu ad attivarsi immediatamente affinché venga aperto un tavolo istituzionale di confronto per fare il punto sulla sanità del Sassarese e far sì che le gravissime problematiche denunciate dai sindacati vengano affrontate nelle sedi opportune.

“Il Nord Sardegna si appresta a dover gestire un'altra stagione estiva da incubo. I Pronto soccorso stanno operando in condizioni di estrema difficoltà: medici e infermieri stanno sopportando turni e carichi di lavoro disumani. Non possiamo attendere che il flusso di utenti diventi ingestibile con l'arrivo dei turisti. Non è più rinviabile un intervento decisivo da parte della politica e delle direzioni strategiche del territorio”.

 

 

 

 

 

“Il Pronto soccorso dell'Ospedale Antonio Segni di Ozieri, centro di riferimento per tutto il territorio del centro-nord Sardegna, sta collassando: la carenza di personale ha raggiunto un livello insopportabile e i carichi di lavoro per medici e infermieri sono insostenibili. La pianta organica che, a regime, prevede sette medici più un responsabile oggi è ridotta a tre medici, e da quando, di recente, il primario è andato in pensione, non c'è più neanche un responsabile”.

“Al Pronto soccorso sono presenti soltanto tre infermieri per turno, ma uno di questi, poiché arrivato con l'emergenza Covid potrebbe essere perfino trasferito a breve. Questo mese, inoltre, i medici turnisti a causa delle assenze per malattia sono rimasti in tre per almeno un mese. In queste condizioni i medici non possono in alcun modo riuscire a coprire tutti i turni e a garantire inoltre la reperibilità notturna e diurna. É pertanto urgente che la Regione si attivi e predisponga un bando di selezione o una manifestazione di interesse affinché la pianta organica venga potenziata nell'immediato”.

Così la consigliera regionale del M5s Desirè Manca ha presentato una mozione che impegna il Presidente Solinas e l’assessore regionale alla Sanità a farsi urgentemente carico della gravissima situazione in cui versa, in termini di carenza di organico sanitario il Pronto Soccorso dell'ospedale Antonio Segni di Ozieri, offrendo ai cittadini una risposta chiara, immediata e concreta a tutela del loro diritto alla salute.

“Durante il turno diurno – prosegue la consigliera - l'unico medico in servizio deve occuparsi contemporaneamente di pazienti Covid che stazionano al Pronto Soccorso (talvolta addirittura per giorni in attesa che l'AOU acconsenta al trasferimento in reparto); pazienti in osservazione breve; urgenze ed emergenze; trasferimenti presso centro HUB o altro presidio. Nel frattempo i tre infermieri devono svolgere innumerevoli mansioni: accettazione del paziente in triage; assistenza del paziente in urgenza; assistenza del paziente in OBI; assistenza dei pazienti Covid; igiene e somministrazione dei pasti in caso di assenza di OSS; servizio trasporto di pazienti dagli altri reparti”.

“L’inerzia della Regione e dell’ATS di fronte a una situazione così preoccupante per gli operatori sanitari e i cittadini del territorio di Ozieri e del Nord Sardegna non è più accettabile”.