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di  Massimo Reina

Con lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, gli Houthi, un movimento ribelle attivo nello Yemen, ha espresso solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza iniziando una serie di rappresaglie fatta di lanci di missili contro il territorio israeliano e le navi che attraversano il Mar Rosso, soprattutto quelle di quei Paesi che sostengono l’invasione israeliana e la strage di civili innocenti, come gli USA, mettendo in forte crisi il commercio internazionale legato al passaggio nel canale di Suez. Ma chi sono questi miliziani che da anni combattono una sanguinosa guerra civile nello Yemen e di cui si parla tanto in questi giorni?

Le milizie Houthi, conosciute anche come Ansar Allah, rappresentano un gruppo ribelle attivo nello Yemen dal 2004. Il loro nome deriva dal leader fondatore, Hussein Badreddin al-Houthi, morto nel 2004 durante scontri con le forze governative yemenite.

Le origini delle milizie Houthi risalgono alla fine degli anni '90, quando hanno iniziato a reclutare seguaci tra la comunità zaydita, una branca dello sciismo, prevalentemente presente nello Yemen settentrionale. Il movimento ha inizialmente protestato contro le politiche discriminatorie del governo centrale yemenita, che a loro dire favoriva le regioni sunnite del sud a scapito di quelle zaydite.

Le milizie hanno guadagnato terreno nel corso degli anni, consolidando il loro controllo su parti significative dello Yemen settentrionale, inclusa la capitale Sana'a. Nel 2014, hanno lanciato una massiccia offensiva, conquistando ampie porzioni del territorio yemenita e costringendo il presidente in carica, Abd-Rabbu Mansour Hadi, all'esilio.

L'ideologia delle milizie Houthi si basa su un mix di nazionalismo yemenita, rivendicazioni territoriali e identità sciita, una comunità che ha una lunga storia nello Yemen e ha tradizionalmente costituito una parte significativa della popolazione nella regione. Ma ha subito storicamente una certa marginalizzazione e discriminazione da parte delle autorità centrali yemenite, che sono state per lo più a predominanza sunnita. Questo ha portato alla percezione tra i zayditi di essere trattati ingiustamente e ha contribuito a generare un sentimento di disaffezione nei confronti del governo centrale.

Ad oggi il conflitto nello Yemen è uno dei più violenti e ha generato una delle più gravi crisi umanitarie al mondo, con milioni di persone che affrontano fame, malattie e sfollamento. Le milizie Houthi sono state coinvolte in negoziati di pace sotto gli auspici delle Nazioni Unite, ma finora gli sforzi per raggiungere una soluzione politica al conflitto sono stati infruttuosi. E di questo passo, ora che ci sono di mezzo gli interessi americani, tale possibilità purtroppo è da escludere del tutto.

 

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Massimo Reina
Author: Massimo Reina
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Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è stata una delle firme storiche di Multiplayer.it, ma in vent’anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, Spaziogames, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Adesso che ha la barba più bianca, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con i video. Collabora con il quotidiano siriano Syria News e il sito BianconeraNews, scrive per alcune testate indipendenti come La Voce agli italiani, e fa parte, tra le altre cose, dell'International Federation of Journalist e di Giornalisti Senza Frontiere. Con quest’ultimo editor internazionale è spesso impegnato in scenari di guerra come inviato, ed ha curato negli ultimi 10 anni una serie di reportage sui conflitti in corso in Siria, Libia, Libano, Iraq e Gaza.
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