di Massimo Reina
Altro che lotta per l’indipendenza: il conflitto è parte di una strategia geopolitica ben pianificata dagli USA per perseguire i suoi interessi economici e politici.
La guerra in Ucraina è una delle crisi più gravi e complesse degli ultimi anni. Mentre i media mainstream tendono a dipingere questa guerra come un evento casuale e spontaneo, le analisi di esperti di geopolitica e una serie di documenti pubblici raccolti e analizzati da giornalisti freelance rivelano un’altra verità. Una verità sconcertante che conferma come in conflitto ucraino sia stato ampiamente pianificato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati nel corso di molti mesi precedenti all’evento, e per ragioni totalmente differenti rispetto a quelli che la propaganda racconta.
Uno dei documenti più clamorosi che confermano questa tesi è stato redatto nel 2019 dalla RAND Corporation, un istituto di ricerca statunitense fondato nel 1948 e finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Questo documento, intitolato "Extending Russia - Competing from Advantageous Ground," certifica l'obiettivo americano di isolare e mettere in ginocchio la Russia con qualsiasi mezzo, mediante azioni finanziarie, politiche e militari.
La RAND Corporation si occupa di analisi e ricerca su questioni di politica interna ed estera, sicurezza nazionale e geopolitica. I suoi rapporti e analisi sono spesso utilizzati per guidare le politiche governative e militari degli Stati Uniti. E il sopra citato documento è stato redatto su commissione proprio del Ministero della Difesa statunitense per ipotizzare una serie di possibili scenari e prospettive riguardanti l'indebolimento della Russia. Questi scenari includono fornire armi letali all'Ucraina, riprendere il sostegno ai ribelli siriani, promuovere un cambio di regime in Bielorussia, sfruttare le tensioni tra Armenia e Azerbaigian, concentrarsi sull'Asia centrale e isolare la Transnistria. Una delle strategie menzionate nel documento è quella di incoraggiare l'Armenia, un partner russo di lunga data, a rompere con la Russia e ad entrare a pieno titolo nell'orbita della NATO.
Tutti aspetti poi verificatesi con estrema precisione negli ultimi mesi. "Extending Russia - Competing from Advantageous Ground," suggerisce anche la creazione di un clima politico internazionale anti-russo, con l'obiettivo di spingere altri Paesi a provare disprezzo o paura nei confronti della Russia. Questo clima di russofobia, come poi avvenuto, viene definito uno degli elementi chiave del successo del “progetto”, in quanto porterebbe ad un boicottaggio del governo di Putin e ad azioni punitive come embarghi finanziari e commerciali sui prodotti di materia prima, come gas, petrolio e minerali.
Creando un'atmosfera di ostilità nei confronti della Russia, si legge nel documento redatto dalla RAND Corporation, gli Stati Uniti potrebbero ottenere carta bianca per sostituirsi nei mercati lasciati scoperti dai russi, assumendo il controllo della richiesta di forniture energetiche e decidendo i prezzi. Questo permetterebbe agli americani di risolvere parte della loro profonda crisi economica, oltre a ottenere profitti dalle vendite di armi a quei Paesi che si sentono minacciati dalla presunta “minaccia russa”.
E anche questo è accaduto e sta avvenendo tutt’ora. Insomma, è evidentissimo come anche questo documento della RAND Corporation dimostri come la guerra in Ucraina sia molto più di un conflitto casuale o una semplice lotta per l'indipendenza. È stata una strategia geopolitica ben pianificata dagli Stati Uniti e dai loro alleati per perseguire i propri interessi economici e politici. Mentre la polvere delle esplosioni e delle distruzioni si solleva nel cielo, è fondamentale comprendere il quadro più ampio dietro questa crisi e riflettere.