di Giuseppe Pizzuti
La storia del calcio italiano inizia nel 1898 con il primo scudetto vinto dal Genoa. Devono però passare ben 12 anni prima che inizi l'avventura della Nazionale italiana. Così il debutto avviene nel 1910, esattamente il 15 maggio all'Arena di Milano. È l'inizio del mito, ma nessuno ancora lo sa. L'avversaria è la Francia. Sugli spalti seimila persone, un successo di folla. Finisce 6-2 per l'Italia. Il primo cannoniere è Pietro Lana, che segna ben tre gol. Non fu tuttavia una vittoria... azzurra in quanto le magliette dei nostri giocatori erano bianche: questo il colore delle camicie, colletto e polsini inamidati, indossate dai giocatori, portiere compreso. L'azzurro arriverà solo alla terza partita, il 6 gennaio 1911, in casa contro l'Ungheria. È il colore che rappresenta Casa Savoia e dunque l'intera Nazione. Pur sconfitti 1-0, usciamo dal campo con onore. Tempi eroici, questi!
Dal 1915 al 1920 la Nazionale non gioca. Poi, dopo i disastri della Grande Guerra, appaiono veri e propri assi, come il portiere Giampiero Combi, il terzino Umberto Caligaris passato dalla Pro Vercelli alla Juventus dietro un compenso di denaro. È stato questo il primo acquisto della storia del nostro calcio. Arrivano anche gli oriundi, come l'italo-argentino Mumo Orsi, ingaggiato dalla Juventus e diventato poi punto di forza della Nazionale. Arriva soprattutto un certo Peppino Meazza, l'uomo con gli occhi da gatto che ipnotizza i portieri, come diceva l'enfasi di quegli anni.
Giuseppe (detto Peppino) Meazza
Attorno agli anni Trenta come responsabile tecnico venne nominato l'ex calciatore e giornalista Vittorio Pozzo (alpino torinese), che ha già guidato l'Italia per cinque partite nel 1924. Inizia un'epoca d'oro per il calcio italiano. Nel 1930 gli Azzurri si aggiudicano la Coppa Internazionale (poi bissata nel 1935), una sorta di antenato del Campionato Europeo, battendo per 5-0 a Budapest la grande Ungheria (Meazza segna tre gol), un trionfo!
Vittorio Pozzi, l'allenatore più vincente della storia Azzurra
Ai primi Campionati del Mondo (1930), che si disputano in Uruguay, L'Italia non partecipa per motivi economici. Quattro anni dopo la manifestazione viene organizzata in Italia. Gli Azzurri in finale battono la Cecoslovacchia per 2-1 con reti di Orsi e Schiavio. Siamo Campioni del Mondo. Sull'onda del successo, l'Italia due anni dopo conquista la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Berlino, battendo in finale l'Austria ancora per 2-1, grazie ai gol di Annibale Frossi (capocannoniere del torneo) e a una compatta formazione di studenti universitari. Il periodo d'oro si completa con il bis mondiale del 1938 in Francia. Il 4-2 ai maestri ungheresi sancisce la superiorità della Nazionale azzurra, con doppiette di Colaussi e Piola. Tra i due trionfi, pagine epiche, come quella scritta nel novembre 1934 in Inghilterra. In dieci gli Azzurri tengono testa ai bianchi padroni di casa. Pur sconfitti (3-2), diventano i "Leoni di Highbury" (stadio di Londra, in cui si disputò il match) per il loro ardore e la loro classe.
La formazione azzurra, campione del mondo nel 1934
Intanto lo spettro della Seconda guerra mondiale si affaccia con prepotenza sull'Europa e, poi, travolge anche il nostro Paese. Alle Olimpiadi di Londra del 1948, dopo la sconfitta dell'Italia contro la Danimarca (5-3), il CT Vittorio Pozzo diede le dimissioni.
(1-Continua)