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di  Monica Vendrame

 

Un agente della Polizia Locale di Ravenna, un 44enne originario di Faenza, è finito sotto processo con l'accusa di aver cancellato migliaia di email contenenti dati relativi a multe stradali emesse tra il 2019 e il 2023.

L'episodio sarebbe avvenuto dopo il suo trasferimento forzato dall'unità operativa su strada a un incarico d'ufficio, una decisione presa in seguito a un provvedimento disciplinare. L'agente, infatti, aveva precedentemente lasciato incustodita la propria pistola d'ordinanza in una palestra, circostanza che gli era costata prima il ritiro dell'arma e poi la riassegnazione a un nuovo ruolo amministrativo.

L'accaduto ha sollevato un'inchiesta giudiziaria, con il Comune di Ravenna costituitosi parte civile. Secondo l'accusa, il poliziotto, dopo essere stato trasferito in ufficio, avrebbe iniziato un periodo di malattia il 7 febbraio 2023. Durante la sua assenza, molte email contenenti informazioni sulle contravvenzioni sarebbero scomparse dal sistema, bloccando il processo di notifica della decurtazione dei punti patente per gli automobilisti sanzionati.

Il comandante della Polizia Locale, Andrea Giacomini, ha parlato di un possibile atto deliberato per ostacolare il lavoro degli uffici, ipotesi su cui anche gli inquirenti stanno indagando. La cancellazione delle email aveva provocato il malfunzionamento del sistema di gestione delle multe, causando ritardi e complicazioni amministrative. Un'operatrice dell'ufficio aveva notato che tutte le cartelle contenenti le comunicazioni tra il 2019 e il 2022 erano state eliminate, mentre quella relativa al 2023 risultava vuota. Alcune email, inoltre, apparivano come "lette" senza che nessun altro dipendente ne avesse effettivamente preso visione.

Grazie all'intervento di una società specializzata in recupero dati, la Polizia Locale è riuscita a ripristinare le informazioni cancellate, ma il blocco del sistema aveva già causato uno stop di due giorni nelle attività dell'ufficio. Le verifiche informatiche hanno permesso di risalire alle credenziali utilizzate per accedere al sistema, riconducibili proprio all'agente sotto accusa.

L'uomo, difeso dall'avvocata Marina Prosperi del foro di Bologna, respinge ogni addebito. La sua difesa sostiene che non abbia agito con dolo, ma che l'incidente sia stato causato da una scarsa formazione ricevuta per il nuovo incarico. Secondo un consulente incaricato dalla difesa, l'agente non era consapevole di poter accedere ai file anche da remoto e potrebbe aver commesso un errore involontario. Inoltre, il sistema informatico del Comune non prevedeva un "cestino" di sicurezza che avrebbe potuto permettere il ripristino immediato dei dati eliminati.

Il caso è ora al vaglio della magistratura, che dovrà stabilire se si sia trattato di un sabotaggio intenzionale o di una semplice svista dovuta a inesperienza.

 

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli (Genova). Direttrice editoriale del quotidiano online "La Voce agli Italiani" e collaboratrice/redattrice del periodico "La Voce del Savuto". E' vicepresidente dell'Associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura" e promotrice di eventi culturali. E' una persona curiosa, sempre attenta al mondo che la circonda. La conseguenza naturale di questo suo modo d'essere è il desiderio di leggere, di rimanere sempre aggiornata su svariati argomenti, quelli che colpiscono la sua sensibilità. Nutre un amore sviscerato per tutti gli animali. Si diletta a scrivere poesie e a catturare immagini che la emozionano con la sua macchina fotografica. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche che vedrà la luce nel 2025.
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