di Monica Vendrame
Questa mattina a Eboli (Salerno) una terribile tragedia ha scosso la comunità: un bimbo di soli 15 mesi è stato ucciso da due pitbull, mentre la madre del piccolo e lo zio sono rimasti feriti.
Secondo le prime informazioni i due cani hanno attaccato il piccino nel giardino di casa situato a Campolongo, lungo la litorania della città. Pare che il bambino fosse tra le braccia dello zio al momento dell'aggressione, la madre nel tentativo di difendere il figlio è stata ferita su gambe e braccia ma non è in pericolo di vita. Attualmente è ricoverata in ospedale in stato di shock.
A quanto si appende la famiglia del piccolo purtroppo deceduto è in affitto in quella, casa i cui proprietari sono anche i padroni dei due cani. «La famiglia del bimbo morto non aveva rapporti con quei cani, non erano loro a gestirli – ha spiegato il sindaco della cittadina Mario Conte -. Quello che è accaduto deve essere di monito a chi possiede questo tipo di cane».
Sul posto sono giunti rapidamente i sanitari del 118 ma, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del piccolo nonostante i loro sforzi per rianimarlo. Le autorità competenti, guidate dal capitano Greta Gentili, dei Carabinieri della Compagnia di Eboli sono al lavoro per capire la dinamica di quanto accaduto. Si sta indagando sulla proprietà e sulle circostanze che hanno portato all'attacco dei pitbull. La tragedia ha scosso profondamente la comunità locale lasciando tutti sgomenti. I due cani, di indole aggressiva, sono stati presi in carico dal servizio comunale. Pare che non avessero mai visto il piccolino, unico obiettivo del loro attacco.
La legge in materia è la 281 del 1991 - Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo - e prescrive che si possano sopprimere «in modo esclusivamente eutanasico, ad opera di medici veterinari» i cani soltanto «se gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità». Dunque andrà fatta prima una valutazione veterinaria sulla pericolosità e poi si deciderà il dafarsi.