di Benedetto Maria Ladisa
Quella maledetta indifferenza. Neppure nella stazione Termini, in pieno giorno.
Neppure davanti al tentativo di rapimento di un bambino!
Una nonna sessantenne di Terracina era giunta a Stazione Termini di Roma per sottoporsi a una visita medica specialistica ed era accompagnata dal suo nipotino, senza la madre, libero da impegni scolastici, in quanto la scuola “Manzi” di Terracina era stata chiusa per un guasto ai riscaldamenti ed il padre del bambino si trovava all’estero per lavoro. Tornati alla Stazione per rientrare a casa, una donna si è avvicinata a nonna e nipote. Questo il racconto della nonna:
“Era una donna sulla quarantina, con accento straniero, capelli ricci castano scuro sulle spalle. Indossava dei jeans blu, scarpe da ginnastica, un giubbotto grigio scuro e una sciarpa marrone. Sembrava una dei tanti passanti. Si è avvicinata al mio nipotino e gli ha detto 'Che bello sei' e lo ha afferrato per il giubbino, tirandolo a sé.“ Mi diceva 'lascialo'. Di impulso l’ho stretto ancora più forte.
Lei, vista la situazione, ha mollato la presa, ma poi mi ha afferrata per i capelli, facendomi cadere a terra e colpendomi con calci, pugni e un ombrello. Alcuni passanti si sono fermati mentre la donna ci aggrediva, si era formato un circoletto ma nessuno è intervenuto in nostro soccorso. Mi sono opposta con tutte le forze, urlavo disperatamente, ma nessuno è intervenuto per aiutarci. È stato terribile. Non riesco ancora a crederci”.
Dopo l'accaduto, la Polfer di Termini si è recata con gli agenti di Polizia sul luogo dell’aggressione, dove la nonna ha rivisto la donna straniera che voleva rapire il nipote, indicandola agli stessi agenti che l’hanno fermata e identificata.
La nonna si è poi recata in pronto soccorso a Terracina, dove è stata refertata con tre giorni di prognosi per le lesioni riportate. Poteva andare molto peggio, sia per lei che per il bambino. Forse senza il suo coraggio e la sua volontà di difendere il nipote, quel bambino sarebbe ora un altro piccolo scomparso, rapito e portato chissà dove. Ma ciò che va sottolineato, oltre al fatto che i nostri bambini sono sempre più in pericolo rispetto al passato, è quell'indifferenza dei passanti. Quel volersi farsi i fatti propri e girarsi dall'altra parte. Quell'assurdità, che oggi è di moda, di non intervenire e di limitarsi a filmare, o addirittura ignorare o negare un aiuto. Tutto questo è folle. Così come il fatto che la donna che ha tentato il rapimento, sia stata solo identificata e rimessa in libertà, in attesa di testimonianze ed ulteriori indagini. Questo accade nel nostro Paese. Nell'Italia del 2024, dove tra leggi e indifferenza, una persona non può neppure camminare tranquilla con un nipotino in un giorno come tanti altri.
Ora mi rivolgo alla nonna, alla quale auguriamo tutti una pronta guarigione e un abbraccio al bambino. Poteva essere l'ennesimo bimbo scomparso. Così non è stato. Almeno questa volta.
E quindi, brava, nonnina. Almeno per te, complimenti e grazie.
*Vorrei prima di tutto augurare alla signora una pronta guarigione e mandare un saluto al piccolo, che certamente si sarà spaventato. Poi vorrei mettere in evidenza, oltre all'indifferenza dei passanti, tipica dei nostri anni, anche i due elementi che caratterizzano i nostri tempi .
1) comprendo che in una stazione tutti abbiano fretta o paura di perdere il proprio treno, MA non comprendo l'avere tempo di avvicinarsi in cerchio attorno alla signora per poi non fare nulla. Oggi ci limitiamo ad osservare o filmare anzichè intervenire ed è da un lato incomprensibile, dall'altro scatta il meccanismo di allontanarsi non appena arrivano gli agenti per la paura di testimoniare e perdere altro tempo o addirittura essere coinvolti. Non li giustifico, anzi, inviterei chi era presente a fornire la versione di ciò che ha visto. Basta recarsi alla Polfer della Stazione Termini e dare la propria versione di ciò che ha visto.
2) La nostra Nazione oramai è piena di questi soggetti, quasi sempre donne straniere, che delinquono senza paura di andare in carcere. E non parlo in generale degli stranieri ma solo di chi viene per delinquere. Dalle borseggiatrici, alle ladre di bambini.
Una situazione veramente al limite, verso la quale le nostre leggi sono inefficaci. In questo caso, ad esempio, per essere fermata o arrestata, la legge prevede che ci sia una denuncia e che ci siano testimonianze scritte. E, quindi, nel frattempo questa donna è libera di tentare un altro rapimento. Si tratta quasi sempre di donne appartenenti a gang nomadi e abituate a delinquere. Ciò che mi fa davvero rabbia è che contro di loro gli agenti possono fare poco o niente, perchè un arresto avviene solo se si viene colti in fragranza di reato e quel reato deve essere accertato. Se gli agenti arrivano un minuto dopo e la gente si è allontanata come si fa ad accertare il reato ? Assurdo ma è così. Dopo l'identificazione si passa al vaglio di telecamere e testimonianze e nel frattempo quella donna è chissà dove e chissà con quale nuovo nome e aspetto. Ecco perchè comprendo l'amarezza di questa nonna che ho chiamato "nonnina" in versione simpatia, ma che dovrei chiamare grande donna, anche perchè oggi una sessantenne è una donna matura, ma assolutamente ancora nel pieno delle forze e con il coraggio dimostrato è riuscita almeno a salvare il bimbo dal rapimento. Credo che lo avrebbe fatto qualunque nonno o genitore. Anzi, io stesso, che ho una figlia di 12 anni, tra qualche anno probabilmente sarò nonno e quando lo sarò non starò certo a guardare. Nè come nonno, nè come testimone. E' questo il mio invito a chi ha visto. Fatevi avanti e andate a denunciare. Ne sarà felice la nonna in questione e anche se potrà servire a poco per far condannare la delinquente, sarà comunque un segnale di giustizia. Dove non arrivano le nostre leggi, deve comunque arrivare la nostra solidarietà. Un bel gesto, speriamo, per dare ancora speranza al nostro Paese invaso dalla cattiveria e da anime senza cuore. Le leggi però, vanno riviste.