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di Giovanni Macrì

 

I genitori per i figli dovrebbero essere un punto di riferimento, un rifugio... una protezione.

Dovrebbero proteggerlo da tutto ciò che può procurargli nocumento, anche dall’orco nero che potrebbe incontrare sul suo cammino.

Il piccolo di soli quattro anni mai e poi mai avrebbe potuto immaginare che invece l’ORCO, anzi gli ORCHI li aveva in casa!

Alla madre, una trentenne straniera, originaria di un paese europeo e al suo compagno, coetaneo agrigentino, entrambi disoccupati, è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal procuratore aggiunto, il dott. Salvatore Vella.

La certosina attività investigativa dei poliziotti della III sezione della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini del dirigente Giovanni Minardi, che si occupa di reati contro la persona e i minori, supportata da attività tecniche di intercettazione ambientali e telefoniche, ha permesso, dopo quasi un anno, di scoperchiare il vaso di Pandora che la coppia tentava di occultare.

I due adulti, saranno sicuramente rinviati a giudizio per maltrattamenti e lesioni gravi.

La segnalazione è partita, all’inizio del 2022, dai medici dell'Ospedale "Nesima Garibaldi" di Catania, dove il piccolo era stato trasportato d’urgenza, dalla madre e dal suo compagno, per le gravi condizioni in cui versava.

Secondo le intercettazioni e le successive conferme degli stessi medici, il bimbo sarebbe stato picchiato con un corpo contundente, schiaffi, pedate e ancora seviziato e bruciato con sigarette causandogli lesioni gravi alle dita delle mani, alle dita dei piedi e al sacco scrotale.

Già da subito il piccolo era stato affidato ai servizi sociali.

Un’orribile storia vissuta all’interno di un tessuto sociale di degrado economico che vede amplificate le differenze nella collettività. Ma questo non può giustificare la follia umana, né il delirio di potere e né quanto possa essere coinvolgente la gratificazione sadica che ha determinato un comportamento così esecrabile. Un comportamento certamente da deplorare: muto, senza ragione, senza senso, solo pura eccitazione distruttiva, che utilizzava il piccolo come sfogo delle loro frustrazioni.

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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