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di Giovanni Macrì

 

Come è possibile morire durante una riunione di condominio?

Discussioni animate per la risoluzione di questo o quel problema con toni alti... sì!

In passato si è letto di qualche screzio degenerato anche in botte da orbi o in rissa generale per dissapori di convivenza nello stesso stabile, ma mai si poteva ipotizzare che ci scappassero i morti.

 L’omicida è Claudio Campiti, un 57enne incensurato, ex imprenditore, ma ben noto agli altri condomini, con cui aveva avuto in passato numerosi litigi. A dire dei testimoni, domenica mattina, è entrato nel gazebo di un bar di via Monte Giberto a Fidene, affittato per l’occasione, mentre si stava svolgendo la riunione, alla quale partecipavano circa 30 persone del condominio Valleverde, un consorzio residenziale di tipo turistico situato tra Ascrea e Rocca Sinibalda (Rieti)

Le vittime sono tre donne, Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi e Sabina Sperandio. I quattro feriti sono stati trasportati nei vari ospedali romani. Uno di loro, un 67enne che ha fermato l’aggressore gettandosi su di lui e bloccandolo a terra, colpito da un proiettile in piena faccia versante in gravi condizioni, è stato trasportato al Policlinico Gemelli, una donna di 80 anni, ferita al torace è stata trasportata al Policlinico Umberto I, una donna di 50 anni, ferita al cranio ricoverata all’ospedale Sant’Andrea è in prognosi riservata in rianimazione dopo essere stata sottoposta ad intervento chirurgico, mentre un uomo di 65 anni presente all’evento è stato portato in stato di shock all’Ospedale “Pertini".

Il Campiti era da tempo in rotta di collisione con gli altri consorziati: aveva aperto addirittura un blog: consorziovalleverde.blogspot.com, dove se la prendeva con i vertici dell’ente paragonandoli alla stregua di un’associazione mafiosa.

Lo stesso 57enne aveva fatto richiesta per il rilascio del porto d’armi che gli era stato negato dalle autorità preposte proprio per il suo carattere litigioso.

Era stato anche denunciato dal consorzio in quanto moroso delle quote sociali per un totale di circa diecimila euro. Altre volte aveva minacciato seriamente i bambini che giocavano all’interno del residence.

La vice presidente del consorzio ha dichiarato: “È entrato e ha sparato puntando contro i membri del consiglio di amministrazione del consorzio. A un certo punto l’arma si è inceppata ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita a uscire carponi dalla sala. Sono sconvolta, potevo esserci io in quel tavolo”.

La pistola, una Glock calibro 9, l’aveva trafugata poche ore prima in un poligono di Tor di Quinto dove si allenava a sparare.

Fortunatamente dopo i primi spari questa si è inceppata, altrimenti la strage sarebbe stata ben più imponente. La pistola aveva un caricatore da 16 colpi inserito, più in tasca il Campiti aveva un altro caricatore da 16 colpi e una busta piena di proiettili (almeno 170).

L’omicida è stato fermato e portato nella caserma dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma in attesa della convalida del fermo poi emesso dal pm.

Il pubblico ministero di turno, Giovanni Musarò dopo essersi recato sul posto ha, infatti, emesso un decreto di fermo nei confronti dell’uomo contestandogli anche la premeditazione per il triplice omicidio volontario oltre al reato di tentato omicidio in riferimento alle persone rimaste ferite e quello di porto abusivo di armi. Secondo la procura era pronto a fuggire. Con sé aveva il passaporto e nella sua Ford Ka verde aveva lasciato uno zaino con dentro vestiti e seimila euro in contanti.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri commenta in un twitter: “Gravissimo l’episodio di violenza che sconvolge la nostra città. Tre vite spezzate e feriti gravi per una sparatoria durante una riunione di condominio. Sono in contatto con il Prefetto e domani parteciperò al Comitato per l'ordine e la sicurezza. La mia vicinanza alle famiglie”.

 

Come vicina alle famiglie è anche tutta la nostra Redazione.

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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