di Monica Vendrame
Alluvione nelle Marche, mani nude nel fango per ritrovare Mattia, un bambino di soli 8 anni disperso ormai da giorni.
Ricordiamo che il 15 settembre, erano passate da poco le 20.30, quando il piccolo è stato strappato dalle braccia della mamma da un fiume di fango. Quella sera la madre, con la macchina, lo aveva preso a casa del papà. La donna non aveva avvertito alcuna percezione del pericolo, poi, ad un certo punto, un muro d’acqua. Il fiume e il fango hanno trascinato via tutto, compreso Mattia. Da oltre cinque giorni più di 400 uomini sono impegnati, tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile, sommozzatori, speleologi e cani molecolari, nelle ricerche, rese difficili dai tanti detriti nel letto del fiume: alberi, massi, rottami d’auto, oggetti.
E’ impegnativo camminare perché il terreno è ancora molto pesante. Si cerca ovunque, non solo in ogni anfratto dell’alveo del fiume, ma anche a terra. C’è una zona ben precisa nella quale perlustrare, un tratto che porta fino a valle. In questo punto, a 8 chilometri di distanza da dove il piccolo Mattia è scomparso, è stato ritrovato, sul letto del fiume Nevola, il suo zainetto. La cartella dalla quale non si separava mai era ricoperta dal fango, ma si vedeva chiaramente il colore azzurro e giallo. Ed è proprio qua che si sono subito concentrate le ricerche con l’utilizzo anche di elicotteri.
Gli accertamenti si stanno anche concentrando nei pressi dell’autovettura della mamma di Mattia, la farmacista Silvia Mereu,trovata a due chilometri dal luogo da dove il veicolo è stato centrato dall’onda di piena. In volo anche un drone dei vigili del fuoco per supportare le ricerche ed acquisire fotogrammetria degli argini che potrebbe anche essere utile per le indagini della Procura.
"Mattia - racconta lo zio - è un ragazzino dolce, affettuoso. È mio nipote, gli voglio bene come un figlio. L'attesa ti logora, , non sapere è pesante, forse peggio della mancanza. Sono giorni che non mangiamo, non dormiamo. L'appello ai soccorritori è trovatelo, ridatecelo".