La procura di Torre Annunziata indaga per bullismo e induzione al suicidio
di Monica Vendrame
Il condizionale è d’obbligo, le indagini sono ancora in fase embrionale, ma sembra ci sia un colpo di scena nella tragica morte del tredicenne, avvenuta lo scorso 1 settembre a Gragnano (Na).
Inizialmente si era pensando a un incidente, una caduta dal quarto piano per mettere a posto il cavo di un’antenna ma, con il passare delle ore, il quadro è diventato ancora più drammatico.
Gli inquirenti stanno scavando nella vita del giovane Alessandro, la Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per ora contro ignoti e senza indagati. Nulla di ufficiale ma, secondo certe indiscrezioni, si parlerebbe di istigazione al suicidio. Per capire se dietro la sciagura, costata la vita a quello che tutti definiscono un bravo ragazzo (uno studente modello della Scuola Media Roncalli di Gragnano dove tra pochi giorni avrebbe affrontato il terzo anno), ci possa essere legata una storia legata al cyberbullismo, gli inquirenti hanno disposto il sequestro del cellulare in uso dall'adolescente. Dal dispositivo si conta di capire se, dietro questa drammatica vicenda, possano nascondersi particolari capaci di orientare le indagini.
Il ragazzino non avrebbe manifestato comportamenti strani negli ultimi giorni ma, forse, nascondeva problemi avuti con qualcuno. La sua morte potrebbe essere legata dunque ad alcuni messaggi ricevuti online. Come riportano i quotidiani della Campania, Alessandro, poco prima di precipitare, avrebbe scritto alla fidanzatina un messaggio d’addio, fatto che fa tramontare del tutto l’ipotesi di una caduta accidentale dal balcone di casa. Ma la prova più agghiacciante è in un altro messaggio: «Ti devi uccidere», si leggerebbe in una conservazione presente sul telefonino del giovane, che sarebbe stato destinatario di molti altri messaggi in una chat. Insulti e minacce di ogni genere, promesse di un imminente incontro per strada. Sarebbero in via di identificazione gli autori dei messaggi, inoltrati non solo da coetanei delle scuole medie, ma anche da ragazzi più grandi.
Pm e carabinieri, che stanno indagando sul decesso, ritengono dunque che possa non trattarsi di un incidente, ma che la morte potrebbe essere stata 'indotta' proprio da una gang di bulli che lo aveva affrontato qualche settimana prima di partire per le vacanze. Non è chiaro se il giovane sia stato aggredito sia verbalmente, che fisicamente in passato.
«E’ un giorno troppo triste, un dolore troppo grande, una morte troppo innaturale» afferma il sindaco di Gragnano, che ha subito raggiunto il luogo dell’accaduto insieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali, portando il cordoglio dell’intera città ai genitori. Sospesi tutti gli eventi e le manifestazioni previsti per ieri e per oggi. Sarà proclamato il lutto cittadino in concomitanza del giorno dei funerali.
Intanto, la salma del ragazzo resta sotto sequestro presso l’obitorio di Castellamare di Stabia e nelle prossime ore si deciderà se procedere o meno all’autopsia.
Alessandro si è «spezzato», s’è portato addosso il fardello dell’isolamento, dello scherno e delle cattiverie finché ha potuto. La sofferenza alla fine ha avuto il sopravvento, proprio come volevano i bulli di turno.