di Monica Vendrame
Un’altra tragedia sulle ferrovie italiane: due persone, padre e figlio, sono stati investiti e uccisi da un treno merci in transito.
L’incidente è avvenuto nella serata di giovedì 17 agosto, poco distante dalla stazione di Senigallia, all’altezza del lungomare Mameli. Le due vittime si chiamavano Stefano Pannacci, 63 anni a settembre, residente a Valfabbrica (PG) e Claudio Pannacci, 26 anni, nato e residente a Perugia. Essi si trovavano nelle Marche in vacanza.
Secondo la ricostruzione, alla base della tragedia ci sarebbero un diverbio e la difficile condizione psicologica del giovane, che vive a Perugia con la madre, ma che ha vissuto per un periodo in Svezia. Avrebbe dovuto sottoporsi a un periodo di cure in una struttura toscana per forte depressione ed i genitori erano andati a prenderlo prima del soggiorno in terra marchigiana, per riportarlo in Italia perché era stato male e ricoverato nel Paese scandinavo. Anche a Perugia, ad inizio mese, il ragazzo non si era sentito bene, era ricorso alle cure del Pronto soccorso per un forte stato di agitazione e sottoposto a un consulto psichiatrico.
Una richiesta non esaudita avrebbe spinto il giovane a uscire dal residence, gridando di volersi uccidere. Il padre, per impedire eventuali atti inconsulti, si sarebbe messo al suo inseguimento. Il 26enne avrebbe, quindi, scavalcato il muretto che separa la strada dalla ferrovia, addentrandosi sulla linea ferroviaria. Il genitore, che si trovava a poca distanza, nel tentativo di bloccarlo ed evitare l'investimento, è stato travolto e ucciso anche lui.
Secondo i rilievi della polizia scientifica, il convoglio si è fermato a 200 metri dal primo impatto. I corpi delle vittime sono stati trovati in due punti distinti.
Sul posto sono intervenuti la Polfer, che sta svolgendo tutti gli accertamenti per ricostruire la dinamica, il 118 e i carabinieri. Allertata anche I'eliambulanza ma per i due non c'era ormai più niente da fare. Richiesto l’intervento anche dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti previsti dalla normativa vigente. Sulla vicenda il pm di Ancona Rosario Lioniello, ha aperto un fascicolo ”modello 45” per atti non costituenti notizie di reato. La Procura attende i rilievi fotografici della Scientifica prima di dichiarare chiuse le indagini. Non è stata disposta l’autopsia sui corpi.