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di Monica Vendrame

 

Si sono celebrati oggi i funerali di Piero Angela,  scomparso il 14 agosto all’età di 93 anni. Per consentire l’ultimo saluto è stata allestita la camera ardente in Campidoglio. Alberto Angela, che ha ricevuto i presenti, ha ricordato il padre con pensieri toccanti e profondi:

 “E’ un discorso difficile, penso innanzitutto che le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci. E, quindi, vorrei partire dall’ultima gesto che ha fatto papà, ossia quel comunicato che tutti avete letto. E’ stato l’ultima cosa che fisicamente ha detto, con poche forze. Mia sorella  e io l’abbiamo raccolto e lo abbiamo trascritto.  Se voi lo guardate è un discorso non ufficiale, è come qualcuno che parla a degli amici che a fine serata, o a fine vacanza, dice ‘Adesso vado’. “ - ed aggiunge - “C’è molto amore, molto affetto nei confronti di tutti. Lui si è rivolto al suo pubblico, a chi lo ha amato e devo dire che è stata una persona che è riuscita a unire, non a dividere, pur mantenendo le sue opinioni, a volte ferree. E questa è una dote difficile da trovare.

Il suo stile, il suo tatto lo conoscete tutti, ma la cosa bella che ha colpito la nostra famiglia è stato vedere il ritorno sotto forma di messaggi sui social, non pieni di dolore ma di amore, che è un sentimento. E questa cosa mi ha molto colpito, non solo nella quantità, ma nella qualità.

Perché il sentimento è qualcosa che rimane e che si trasforma nel tempo in valore, e i valori sono eterni. E credo che sia il miglior vestito per il mio papà, per il viaggio che fa.

Lui ci ha insegnato tante cose, lo ha fatto con trasmissioni, libri, ha usato tutti i media per parlare e divulgare. L’ultimo insegnamento me lo ha fatto non con le parole, ma con l’esempio: lui mi ha insegnato in questi ultimi giorni a non aver paura della morte. La morte che è la più grande paura di qualunque essere umano. Lui l’ha attraversata con una serenità che mi ha sconvolto. Aveva una quantità di esperienze, una vita riempita. E questo, sicuramente, è uno dei motivi per cui lui se n’è andato via soddisfatto, come ci si alza da un tavolo dopo una bellissima cena con gli amici.

Quando ha saputo che ormai era arrivato il suo tempo, ha fatto quasi un calcolo di tutto quello che aveva fatto nella sua vita, dalle trasmissioni di Superquark, alla composizione di un disco jazz, ha fatto discorsi ai famigliari e a tutti voi, e dopo 24 ore se n’è andato. Io non ho mai visto una cosa così.

Questo è stato possibile perché lui aveva un approccio alla vita  razionale e scientifico, ma anche pieno di amore, di come dovrebbe essere riempita e vissuta l’esistenza.

Negli ultimi tempi amava ripetere un aforisma di Leonardo Da Vinci: “Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire”. Era un suggerimento quello che ci ha dato.

Sarà vivo in tutte quelle persone che cercano di unire, non di disunire, le persone che cercano la curiosità e la bellezza della natura, le persone che cercano di assaporare la vita.

Era una persona che aveva un forte senso dell’umorismo, era una persona capace di mettersi al pianoforte e suonare per ore , era bravo nel disegno e a scolpire cose. La sua mente era eclettica, capace di dare la risposta giusta sempre , in qualunque settore, dagli industriali, ai ricercatori. Aveva una capacità di sintesi, di analisi in modo pacato che metteva tutti d’accordo.

L’eredità che lascia a tutti noi non è fisica, ma di atteggiamento nella vita. Credo che sia questa la cosa più importante che ci ha lasciato.  ‘Anche voi fate la vostra parte’ ha detto nel suo ultimo discorso, beh, anche io cercherò di fare la mia.”

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vivo a Pegli (Genova). Sono vicepresidente dell'Associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura" e promuovo eventi culturali. Sono redattrice del quotidiano online "La voce agli italiani" e collaboro con il periodico "La voce del Savuto". Amo il teatro e la lettura.
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