di Giovanni Macrì
No, non si può! Non si deve morire così giovani e in modo così stupido!
È inaccettabile una tale morte assurda!
Due sorelle, di 17 e 15 anni, Giulia e Alessia Pisano, sono state investite da un Frecciarossa domenica all’alba alla stazione di Riccione.
Forse una delle due ragazze o entrambe avevano perso quel nucleo solido e adamantino su cui fondare il proprio essere. Forse, come asseriva il filosofo Jean Paul Charles Aymard Sartre che vedeva la morte come la fine della propria progettualità e di conseguenza è ciò che alla vita toglie qualsiasi significato, è stata questa la molla che ne ha determinato il tragico evento. Forse una si è immolata per salvare l'altra. Forse...
Nessuno potrà mai dire ciò che è passato nella mente delle giovani.
Naturalmente i corpi sono irriconoscibili anche agli occhi dello stesso padre, si dovrà effettuare l’esame del DNA per accertarne compiutamente l'identità delle due ragazze.
La procura di Rimini ha aperto un fascicolo a “Modello 45” (fatti non costituenti reato o indagati), ma le indagini sono indispensabili per chiarire cosa sia effettivamente accaduto e perché le due ragazze si trovassero sui binari al momento del passaggio del convoglio Alta velocità.
Si è arrivati alla loro identità grazie a un cellulare trovato sulla via ferrata.
Vivevano a Castenaso nel Bolognese. Pare che, poco prima di essere travolte e uccise dal Frecciarossa in transito, avrebbero telefonato al padre rassicurandolo che da lì a poco sarebbero ritornate a casa.
È quanto emerge dal racconto dell'uomo che ieri pomeriggio, dopo aver ricevuto la telefonata degli inquirenti, ha raggiunto la cittadina della riviera romagnola dove si è consumata la tragedia.
Vittorio, il padre, non si dà pace: “Non mi sentivo bene, non sono andato a prenderle stavolta”. In stazione è successo tutto in un attimo: forse non si saprà mai perché una delle due era scesa per prima sui binari.
Gli inquirenti hanno ascoltato in caserma anche il ragazzo di 24 anni che, dopo aver trascorso la serata alla discoteca “Peter Pan”, le ha accompagnate alla stazione di Riccione perché con un treno raggiungessero casa loro.
Il giovane racconta che Giulia, fuori dal locale si era stesa a terra, stanca ma non in uno stato di particolare alterazione. La 17enne si sarebbe giustificata dicendo di essere molto stanca perché aveva lavorato tutto il giorno prima di partire con la sorella per andare a ballare a Riccione. Sempre dal racconto del ragazzo, durante il tragitto, dalla discoteca alla stazione, era stata invece Alessia, la più giovane, a chiedere in prestito il cellulare per poter fare una telefonata al padre. Il suo era scarico e alla sorella avevano rubato borsa e telefonino.
Secondo alcuni testimoni una delle due sorelle, intorno alle ore sette, era ferma sui binari e l'altra avrebbe cercato di farla risalire sulla banchina.
Alessia forse era in uno stato catatonico, forse l’alcool bevuto, o chissà quale sostanza assunta... (forse) non le faceva distinguere la realtà dall’allucinazione o forse nella sua mente c’era un progetto estremo. Chissà! Questo lo stabilirà l’autopsia sui resti del corpo.
Giunte in stazione, racconta Pietro il titolare del bar in visibile stato di shok: "Una delle ragazze mi ha detto che l’avevano derubata, le ho dato dell’acqua. Poi le ho viste morire" - continua - "L’ho seguita con lo sguardo, barcollava. Dopo pochi metri si è incontrata con una seconda ragazza che indossava qualcosa di verde e aveva in mano degli stivali neri. Poi è successo. Sono sconvolto!". Quindi, vedendola sui binari le ha gridato con tutto la voce che aveva: "Fermati, cosa fai?". Altri hanno gridato. Non c’è stato nulla da fare, la ragazza era già sui binari, dietro è andata la sorella, il fischio del treno, una frenata... quindi l’inevitabile schianto e la morte delle due giovani.
Gli inquirenti stanno ancora indagando per chiarire la dinamica esatta della tragedia.
Attualmente l'ipotesi che appare meno accreditata è quella di uno scivolamento accidentale, mentre si continua a investigare su un incauto attraversamento per raggiungere un treno sul secondo dei due binari o per uscire dall'altro lato della stazione o... altro.
L’invito del sindaco di Castenaso, Carlo Gubellini: "Ragazzi, abbiate cura della vita".
Dalle 12:30, dopo i rilievi degli inquirenti sulla scena della tragedia, è ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria. Dalle 10 circa era ricominciata su un solo binario.
(Foto Web)