di Monica Vendrame
Acqua gasata addio? La crisi energetica rischia di lasciare l’Italia senza l’acqua frizzante e di conseguenza senza le tanto amate bibite gasate.
L’allarme è partito da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, l’azienda di Vinadio (Cn), leader a livello europeo con 1,5 miliardi di bottiglie confezionate ogni anno.
Bertone ha dichiarato: “Ho dovuto fermare la produzione dell’acqua gasata, vale circa il 30% della nostra produzione. Perché? L’anidride carbonica è introvabile. A causa di questo fattore, saranno messe in commercio più di 1 milione di bottiglie in meno al giorno”.
Ed ha aggiunto: “Siamo disperati, e non solo noi, anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione”, spiegando che si tratta di un problema gravissimo, che si somma ai rincari record delle materie prime e alla siccità, che in questo momento sta impoverendo le sorgenti.
La crisi energetica ha colpito duramente questo settore: la maggior parte dell’acqua frizzante che si trova in Italia è costituita da acqua minerale addizionata con anidride carbonica, attraverso il processo di carbonazione.
Inoltre, le aziende che producono la Co2 preferiscono destinarla al comparto della sanità e l’acqua gassata rischia di finire presto. La maggior parte dei produttori, infatti, solitamente non mantiene in magazzino grandi stock di acqua. Tutte le confezioni partono subito dopo l’imbottigliamento per poi finire direttamente nei punti vendita finali.
Le scorte di acqua gassata nei magazzini dei supermercati potrebbero, quindi, terminare presto e diventare irreperibili.
La crisi potrebbe colpire l’intero settore alimentare, compresa la produzione dolciaria perchè necessita del gas addizionato per preparare tutti gli alimenti tanto amati da grandi e piccini. E anche se dovessero arrivare dei rifornimenti dall’estero, questi potrebbero far funzionare la linea di produzione per pochi giorni (se non poche ore).
Ricordiamo che l’Italia produce in media oltre 200 litri l’anno a testa, attestandosi come il primo paese europeo ed uno dei primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia.
Si attendono nuovi rincari, vista la grande richiesta d’acqua, che andranno, come sempre, a pesare sulle tasche degli italiani.