di Giovanni Macrì
Chiamiamolo con grossi “paroloni”: disturbo ossessivo-compulsivo, nevrosi fobica, disturbo borderline tra delirio e perversione, disturbo narcisistico di personalità.
Ma è sempre la stessa solfa… da un lato c’è “uno” che mette in atto un delirante comportamento in quanto ritiene di aver subito un torto o un danno e quindi vuole vendetta. Dall’altro c’è la “vittima” che vorrebbe stare tranquilla, che non vuole più nulla a che fare con il suo carnefice, subendo peraltro da questi ripetuti atteggiamenti non graditi di sorveglianza, di ricerca di contatto e comunicazione nei suoi confronti, o addirittura subisce il maniacale desiderio del continuo esercitare il controllo su di essa.
Ecco che spesso questi comportamenti malati sfociano in vere e proprie aggressioni verbali e perfino fisiche, sino anche ad arrivare al femminicidio.
Ecco che l’orco miete la sua vittima prescelta!
Questa volta è successo a Tremestieri etneo, un paesino nel catanese posto alle pendici dell'Etna.
Minacce di morte e anche aggressioni fisiche!
La Procura Distrettuale di Catania a seguito di certosine risultanze investigative documentate dai militari a carico di un 35enne, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare agli arresti domiciliari, eseguita dai carabinieri della locale stazione.
Il rapporto tra i due era iniziato nel 2013. Nel tempo, dopo la nascita del secondo figlio, si sarebbe deteriorato fino ad arrivare, nel giugno 2020, alla separazione legale richiesta dalla donna a causa di frequenti scontri e anche di svariate vessazioni subite.
Da parte dell’uomo, non avendo accettato la separazione, v’erano continue aggressioni verbali e denigrazioni verso l’ex moglie. Anche davanti ai figli frasi come: “Sei schifosa, non sei una buona madre”. L’uomo non si è fermato a questo!
Nell’agosto 2021 l’uomo, infatti, dopo aver riaccompagnato il figlio a casa, al consiglio della donna di lasciare l’abitazione, nonostante la presenza del minore, avrebbe reagito rabbiosamente prendendola per la gola, schiaffeggiandola in viso e minacciandola.
Addirittura nel gennaio di quest’anno, in un crescente escalation di atteggiamenti violenti, il 35enne, presentatosi senza motivo davanti all’uscio di casa della donna, avrebbe battuto violenti pugni contro la porta, intimandole di aprire e gridando: “Aprimi, ti ammazzo!”.
Anche se separati l’uomo, in preda a un’ossessiva gelosia, dopo assillanti pedinamenti e appostamenti, ha continuato a minacciarla di morte, anche con messaggi telefonici, ingenerando in lei il timore per l’incolumità propria e dei figli minori.
Riuscendo quindi a vincere ogni possibile resistenza la donna si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Tremestieri Etneo (CT) denunciando quando accaduto.
Dalle risultanze investigative, pienamente condivise dall’autorità giudiziaria, si sono evidenziate le gravi condotte di maltrattamenti, denunciate dalla vittima, da parte del 35enne che ora è stato sottoposto a misura cautelare agli arresti domiciliari con applicazione di un braccialetto elettronico.
Speriamo che le sanzioni applicate possano far desistere l’orco da intendimenti sempre più aggressivi e di certo non annoverare la povera donna tra le tante vittime di FEMMINICIDIO!
Domani è la festa della donna e a tal proposito mi piace citare una frase del grande drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare:
“La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata!”.
(foto web)