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di Giovanni Macrì

La, fortunatamente, scampata tragedia è avvenuta a Licata, in via Gorizia, non lontano dal centro della cittadina agrigentina.

Il freddo della notte, una palazzina abbandonata, un rifugio sicuro, una disattenzione ed ecco che dopo aver acceso un fuoco per scaldarsi due senzatetto, entrambi stranieri hanno rischiato di morire.

Qualche scintilla andata fuori controllo e in quell’appartamento, nel corso della notte, si è scatenato l’inferno.

Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, allertati dagli abitanti della zona, che avevano notato intorno alle ore 2:00 il fumo che usciva dalle finestre, ha evitato il peggio.

I pompieri intervenuti, resisi conto del fatto che all’interno della vecchia palazzina c’erano delle persone, si sono adoperati per trarle in salvo. È ancora in corso l’intervento di spegnimento.

Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia cittadina, coordinati dal capitano Augusto Petrocchi, intervenuti anch’essi sul posto.

I due senzatetto sono stati trasportati dal 118 al pronto soccorso dove sono stati diagnosticati per loro principi di intossicazione causa il fumo che si era sprigionato dal rogo.

Non bisogna girarci intorno. Questa ulteriore tragedia fortunatamente solo per un soffio finita bene è da considerarsi una sconfitta per tutti!

La loro solitudine è una sconfitta!

È la disperazione che tante volte ritroviamo in queste situazioni e che solo la pratica della solidarietà dal basso riesce in qualche modo a lenire

Un appello sarebbe quello per tutti coloro che vivono questa condizione di non restare soli, e noi insieme a loro chiedere aiuto alle istituzioni. A queste possiamo solo urlare con ancora più forza e più rabbia l’esigenza di un immediato intervento per eliminare il degrado che accompagna i senzatetto.

Dobbiamo dare un volto umano alla disperata situazione di questi senza fissa dimora, molto spesso descritti solo con cifre e dati, con parole che diventano tecniche o si affinano con romantici francesismi, come “clochard”, che alleggeriscono solamente una tragedia che si consuma ogni giorno nelle nostre strade. Le istituzioni pensano ai grandi progetti, agli eventi, ma sembrano girarsi dall’altra parte di fronte agli “ultimi”.

Oggi più di ieri l’esercito di questi “emarginati” aumenta sempre più, a causa della crisi da pandemia. Il problema non riguarda solo sbandati o extracomunitari, ma anche gente che purtroppo ha perso il lavoro e la casa, come tanti operai o artigiani, persone che dal giorno alla notte si sono trovate a vivere e dormire per strada. Poi a lato delle Istituzioni ci sono le persone, i “fortunati” i “normali”… i passanti per i quali questi “disgraziati”… sono solo dei fantasmi. Chi gli si muove accanto andando magari al lavoro potrebbe anche passar loro attraverso che nulla cambierebbe.

(Foto web) 

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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