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di Giovanni Macrì

Perché morire da idioti?

Per carità ognuno nella vita fa le proprie scelte, anche difficili, che siano religiose, di vita o di ideali, e queste vanno rispettate sempre che non ledano la dignità o la salute di chi gli sta intorno. Scelte che però hanno il rischio che gli eventi possano in qualche modo procedere senza un vero controllo e poi finiscano per scontrarsi contro i problemi quando è ormai troppo tardi per una facile risoluzione.

Sembra proprio di rivedere Thycho Brahe, famoso astronomo e astrologo danese del XVI secolo, che volle, ormai in punto di morte, che si scrivesse sulla sua tomba questo epitaffio: “È vissuto come un saggio, è morto come un idiota”. Proprio perché aveva rinunciato di alzarsi da tavola, in presenza del sovrano, pur avendo il bisogno impellente di soddisfare una necessità corporale, andando incontro così a un blocco urinario, che gli risultò fatale.

Qui ci troviamo dinnanzi a dei convincimenti che vanno, in un processo irreversibile, contro ogni logica razionale.

OVVERO… non vaccinarsi in tempo di pandemia!

Magari l’avessero avuto un VACCINO i nostri nonni al tempo della spagnola o nel 1630 al tempo della peste… magari il Manzoni non avrebbe partorito un capolavoro come i “Promessi sposi”!

Altri, addirittura rifiutano, non solo di vaccinarsi, ma financo l’ossigeno, quando su di un letto di terapia intensiva, sono lì… a non respirare più. Quando, sulla soglia pronti a morie, ci si aspetterebbe un mezzo passo indietro, se non altro per quel legame atavico con la vita. Anche lì decidono di deporre le armi e RIFIUTARE un qualsiasi aiuto che non convenga con le loro idee.

Ecco che, notizia dell’ultima ora, nell’ennese, un’intera famiglia convinta no-vax è stata sterminata dal virus SARS-CoV-2.

A metà dicembre un’intera famiglia di Pietraperzia, paesino dell’ennese, padre, madre e i loro tre figli, contrae il Covid.

Il 23 dicembre, primo a morire, è il capofamiglia Michele Mancuso di 81 anni, deceduto in casa dopo l’arrivo del 118 che non è riuscito a salvarlo.

Poi dal 22 gennaio… continua la mattanza!
Muoiono a distanza di pochi giorni uno dall’altro i figli, Maria Mancuso di 55 anni, e il 25 gennaio, Vincenzo Mancuso di 50 anni. Ieri, invece, sono decedute all’ospedale “Umberto I” di Enna, la seconda sorella, Concetta Mancuso di 51 anni, e la loro madre, Vincenza Fontanella di 78 anni.
A questi si deve aggiungere una sesta persona la suocera delle due sorelle, Concetta Guarnaccia, di 91 anni deceduta il 17 gennaio.

La 25enne nipote Noemi, che ha perso nonni, zii e madre, asserisce: “Siamo devastati! Abbiamo perso tutto!”. E continua: “Avevano paura, c’erano stati amici e conoscenti che avevano avuto gravi conseguenze dal vaccino e, dunque, tutti avevano scelto di non farlo!”.

Il sindaco di Pietraperzia, Salvuccio Messina, che ha postato un fiocco nero sul suo profilo social, commenta: “Una tragedia che ha scosso l’intera comunità pietrina. Un’intera famiglia sterminata da questo maledetto virus che, purtroppo, si è accanito!”.

Emanuele Cassarà, direttore sanitario dell’ospedale “Umberto I”, afferma: “Questa tragedia familiare dimostra che l’unica arma per evitare conseguenze così nefaste è il vaccino!”

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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