di Giovanni Macrì
Al termine del processo per l’omicidio di Sebastiano Greco, i giudici della Corte di Assise di Siracusa hanno emesso due condanne: ergastolo per il 36enne Antonino Milone, accusato dalla Procura di Siracusa di essere l’esecutore materiale, mentre 25 anni per il 29enne Anthony Shasa Bosco, indicato come complice.
Per entrambi gli imputati, al termine della requisitoria, il procuratore Sabrina Gambino, aveva chiesto l’ergastolo.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa, della Compagnia di Augusta e della Stazione di Lentini hanno quindi notificato ad entrambi i soggetti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal dottor Andrea Migneco, Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale.
Il delitto, maturato per una partita di cocaina data dal Greco al Milone e poi persa, perché posta sotto sequestro dalle forze dell’ordine, è stato perpetrato a Lentini, un paese del siracusano, il mattino del 10 ottobre 2021.
I FATTI
A bordo di un motorino i due, Milone e Bosco, si sono recati nel centro di Lentini dove, di fronte ad una panetteria di Via Delle Grazie, hanno atteso l’arrivo del Greco. All’arrivo di questi è nata una pesante discussione scaturita nell’estrazione da dentro il giubbino di una mitraglietta da parte del Milone che iniziava a sparare all’indirizzo del Greco. La sventagliata lo colpiva ripetutamente alle gambe, provocandogli ferite così gravi da causarne la morte.
I due dopo l’esecrabile delitto, in modo rocambolesco, si davano alla fuga a piedi continuando a sparare all’impazzata.
Cercavano, in prima battuta, riparo presso l’esercizio commerciale di un loro conoscente chiedendogli poi che li accompagnasse lontano da quella via.
Una volta in macchina questi, resosi conto che la situazione era particolarmente seria, li invitava a scendere. A questo punto il Milone indirizzava la mitraglietta contro l’amico che si era rifiutato di aiutarlo sparando al suo indirizzo senza fortunatamente colpirlo mortalmente.
La rocambolesca fuga dei due continuava a piedi.
Non contento di tutto quello che fino a quel momento aveva commesso, il Milone, sotto la minaccia dell’arma, rubava l’autovettura ad una anziana persona, andando però, nella concitazione, a collidere contro un muro.
A questo punto… scappava a piedi facendo perdere le sue tracce.
I militari dell’Arma, giunti sul luogo, a seguito di una meticolosa e articolata attività di indagine, in piena intesa con la Procura della Repubblica, sotto la direzione del Sostituto Procuratore, Donata Costa, ricostruendo nell’esattezza l’intera vicenda, riuscivano in tempi brevissimi e grazie anche alle immagini delle telecamere di video-sorveglianza a risalire ai due autori del misfatto.
Il Shasa Antony Bosco, la stessa sera, veniva catturato dai Carabinieri che gli notificavano, quale indiziato di delitto, il fermo cautelare emesso dalla Procura aretusea.
Mentre il Milone nella serata del 14 ottobre, dopo quattro giorni di fuga, con ancora sul corpo i segni del violento impatto sul muro, veniva catturato e sottoposto, a seguito di un’azione combinata tra Polizia e Carabinieri, a fermo cautelare e quindi condotto presso la casa circondariale di Catania Piazza Lanza.
Precedentemente il Gup del Tribunale di Siracusa aveva condannato a 4 anni ed 8 mesi di reclusione il 48enne lentinese, Alfio Caramella, accusato di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, indicato come colui che aveva procurato la mitraglietta ai due criminali.
(foto Web)