di Giovanni Macrì
Ieri, 19 gennaio, Antonino Ardizzone, 46enne assessore dal luglio 2020, con delega alle Attività ricreative, Sport, Turismo e Spettacolo, del comune di Palagonia, paese nel catanese di circa sedicimila abitanti, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania e della Compagnia di Palagonia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale, per concorso nell’omicidio di Francesco Calcagno.
Il Calcagno, 58enne, veniva assassinato nel paese della Piana di Catania il 23 agosto del 2017.
Per la DDA il delitto “sarebbe stato commesso per agevolare un gruppo mafioso legato alla 'Stidda' e avrebbe collegamenti con l'uccisione, avvenuta il 5 agosto del 2016 in un bar di Palagonia, del consigliere comunale Marco Leonardo”.
Il giorno dopo, il Calcagno si era costituito ai Carabinieri di Palagonia confessando di avere sparato al 41enne Marco Leonardo, consigliere comunale eletto in una lista civica, anche lui armato, al termine di una lite avvenuta in un bar per un credito di tremila euro.
Condannato e scontato un periodo di detenzione in carcere e un altro agli arresti domiciliari in una località del Nord Italia era ritornato in libertà ed era in attesa del giudizio definitivo. Quindi, rientrato a Palagonia, veniva a sua volta ucciso. Per questo omicidio finisce in carcere il 49enne di Licata (AG): Luigi Cassaro. Ad incastrarlo un video che lo immortala, armato di pistola, che insegue la vittima spara e poi fugge
Secondo l’accusa l’Ardizzone “avrebbe fatto da tramite tra il mandante ed alcuni esponenti di rilievo della cosca mafiosa per il reperimento del killer, per vendicare la morte del Marco Leonardo”, ucciso da Calcagno.
Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, sono iniziate nel dicembre 2021, che a seguito di acquisizioni info-investigative ha potuto raccogliere importanti indizi di colpevolezza nei confronti dell’Ardizzone, collocando il delitto di Francesco Calcagno come una ritorsione punitiva verso questi e per l’affermazione della presenza anche sul territorio di Palagonia di un gruppo mafioso vicino alla 'Stidda', tradizionalmente operante nell’agrigentino e di cui l’indagato farebbe anche parte.
Pare, infatti, che l’Ardizzone si sia attivamente adoperato, con l’aiuto di esponenti di rilievo del sodalizio mafioso, per ricercare e reperire un sicario, Luigi Cassaro, che avrebbe poi eseguito materialmente l’uccisione del Calcagno assassinato con cinque colpi di pistola in un fondo agricolo.
Naturalmente le indagini continueranno allo scopo di individuare altre figure che a vario titolo hanno preso parte al suddetto sanguinario omicidio, in relazione al quale allo stato risulta essere stato condannato con sentenza definitiva a trent’anni il licatese Cassaro.