di Giovanni Macrì
Scenario da film come in “Il 7 e l’8” di Salvatore Ficarra, Valentino Picone.
Notte di Capodanno del 1998, tutine scambiate dopo il parto e, nelle culle, precari cartoncini per il riconoscimento dei neonati.
“Colpa di un involontario errore! Era Capodanno e c’era molto caos in reparto” - disse il prof. Antonino Adamo, l’allora primario di Pediatria dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo dove le due bimbe nacquero a pochi secondi l’una dall’altra.
Due famiglie che vivono la loro quotidianità nella gioia delle rispettive nuove nascite, crescendo e amando quelle che credevano le loro figlie.
Poi il destino beffardo o forse riparatore fa in modo di sistemare il danno compiuto dalla mano dell’uomo. Le due bimbette vanno allo stesso asilo. Una mattina, la maestra consegna ad una delle due mamme la figlia sbagliata, perché la somiglianza era troppo evidente. Redarguita, si scusa dicendo: “Siete due gocce d’acqua!”. Effettivamente la somiglianza era tanta, tale da generare i primi oscuri e perversi pensieri. E se fosse così?
Il tarlo del dubbio si era ormai incuneato nella mente della madre che cominciava a discuterne con il marito.
E realmente in una famiglia con capelli sul biondo vi era una bimba con i capelli nero corvino e viceversa.
E gli occhi azzurri della bimba bionda dove tutti l’avevano castani? Venivano attribuiti al gene trasmesso da una nonna che casualmente li aveva anche lei di tale colore. Anche i caratteri delle bimbette erano e sono diversi… una estroversa e tutto pepe e l’altra pacata e riflessiva.
Tra l’altro Melissa ha altre due sorelle Lea, oggi 29 anni, infermiera a Venezia, e Perla, 27 anni, educatrice per minori dopo la laurea a Chieti, che le assomigliavano, come tratti somatici, tantissimo.
L’arcano mistero stava per essere svelato, ma dopo ben tre anni che le bimbe erano già state cresciute e amate nella famiglia sbagliata. Avvocati, giudici e psicologi ed esami di laboratorio a tentare di districare la matassa.
Anche il gruppo sanguigno non poteva essere compatibile con quello dei genitori/non genitori.
Dopo le analisi del DNA le famiglie Foderà e Alagna finalmente scoprono che quelle non erano le rispettive figlie che avevano messo al mondo. In realtà quelle bambine, erano state scambiate nelle culle, proprio come nel film “Il 7 e l’8”.
La causa civile nei confronti dell’azienda ospedaliera ha sortito un risarcimento sì, ma chi ha sbagliato è ancora sul posto di lavoro.
Gli psicologi intervenuti per aiutare le due famiglie a superare questo “lutto”, consigliarono addirittura di scambiare il mobilio e le suppellettili delle stanzette dove erano cresciute le due bimbe, raccomandando inoltre, dopo che Caterina e Melissa erano state riportate nelle giuste famiglie, di stare lontani e non vedersi per circa sei mesi.
Impossibile! Si è pensato allora di vivere, per il bene di tutti, in una famiglia allargata festeggiando le domeniche e ogni occasione possibile… tutti insieme. È prevalsa la legge del cuore: le bambine non avrebbero dovuto soffrire oltre per una indolenza altrui, avranno sempre due mamme e due papà e cresceranno insieme, come sorelle.
Mentre Gisella e suo marito, dopo aver cresciuto per i primi tre anni Caterina, quando in casa è arrivata Melissa, staccata dalle due sorelle (non sue), hanno pensato di darle un fratellino/sorellina ed è nata Sofia.
Stasera 16 settembre su Rai1 in onda in prima serata… “Sorelle per sempre”, regia di Andrea Porporati, il film tv girato tra Mazara del Vallo e il Baglio Samperi di Marsala.