di Ivana Orlando
C’è sempre stata una favola al contrario, inizi a leggere la prima pagina del tuo libro, dopo aver archiviato il - c’era una volta - non come prologo ma come epilogo e, ti accorgi che nella vita non ci sono inizi senza una fine e né fine senza un inizio. Un frontespizio in un’ultima pagina ti ricorda che tutto può cambiare, che tutto può ritornare indietro, dalla mortalità al grembo della vita. Perché il coraggio è un viaggio senza valigie e senza tempo.
Lo stesso coraggio e amore di Nicole Gee, una delle due donne morte dei 12 marines uccisi nell’esplosione, avvenuta fuori dall'Abbey Gate dell'aeroporto di Kabul e la seconda vicino al The Baron Hotel. Culla tra le sue braccia un piccolo essere appena venuto al mondo, come tanti altri piccoli innocenti strappati dal candore delle loro madri, le uniche eroine di questa ignoranza mortale.
Braccia pregne di sangue e di sacrificio, il sacrificio più grande della loro vita, un dolore che non potrà mai liquefarsi con le lacrime e con il domani…
Mamme portano in salvo il loro bambino attraverso un addio lacerante. (Sono una mamma di due bambini di sei anni, il solo pensiero mi spezza l’anima.)
Ad attendere il loro arrivo, oltre il filo spinato, le medesime braccia di donne coraggiose e amorevoli.
Donne come Nicole Gee che hanno dato la loro vita e amato il loro lavoro oltre la loro vita.
Scioglie il dolore
spinto dalle palpebre
concepito in seno al cuore.
Aspetto la vita o la morte
crescere in me.
Il mio corpo
tomba o cova?
..mentre
il mondo
prolifera sui letti
sui cessi
sulle macchine
sulla merda
sulle guerre
e dentro un utero
io sono tra una provetta vitrea
guardata a vista
ed un catetere carico a pallettoni
per
mia madre...
Ivana Orlando