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di Maria Cristina Sabella 

Spesso sentiamo nominare la parola autismo, ma cosa significa in realtà?
La parola “autismo” deriva dal greco, è “stare soli con se stessi”. 

L'autismo è un insieme di alterazioni dello sviluppo celebrale, per meglio qualificarlo, dobbiamo usare la definizione di: - “disturbo dello spettro autistico”.
Ma in realtà chi sono i bambini autistici?
Sono bambini, nati come tutti i bambini, belli luminosi, con lo sguardo rivolto al mondo, poi nei giorni, nei mesi, negli anni, in loro qualcosa cambia, incominciano ad avere interessi molto ristretti, eseguono comportamenti rigidi e sempre uguali.
Una non emotività o una emotività che si manifesta con grandissima difficoltà.


La scoperta dell'autismo è abbastanza recente.
Leo Kanner e Hans Asperger descrissero questo disturbo negli anni '30, un disturbo che fino a quel momento era stato confuso come una malattia mentale e per questo tutti i bambini affetti da questa sindrome, venivano rinchiusi in manicomio, per tutta la vita...una vita fatta di solitudine, abbandono e sofferenza.
Solo negli anni '50 si incominciò a prendere coscienza della gravità di questo disturbo, iniziarono così le ricerche sulla causa, perché l'autismo non si presenta allo stesso modo in tutti i bambini, ma si manifesta in diverse forme di progressi e regressi.
Oggi la scienza sa come riconoscere questa sindrome nei bambini, ed esistono strumenti validi e una diagnosi precoce, non si conoscono però le cause, ne come prevenirlo, ne esiste una terapia risolutiva, ma si possono fornire strumenti per aiutare questi bambini a “vivere una vita” … .


A Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, 23 anni fa nacque un bambino che fino a 2 anni era sano e vivace, poi un click.
Andrea Antonello, questo è il suo nome, all'improvviso incomincia ad avere comportamenti inconsueti, i medici come un pugno in pieno volto, diedero una notizia devastante, per il loro animo, ai genitori, il loro Andre era diventato autistico.
Andrea è stato un bambino fortunato, come padre, il Signore, gli ha donato Franco.
Un padre che non l'ha mai abbandonato, ma si è “vestito di Andrea”.
Andrea, primo genito di due figli maschi, un giorno disse ad Alberto, il fratello minore, scrivendolo al computer, unico strumento che usa per comunicare con il mondo esterno, “Grazie che mi sopporti, vorrei essere come te, ma non ci riesco”.
Nel suo libro “Baci a Tutti” lui confessa: -
“Devo fare violenza a mia testa per sedere di fronte a video e scrivere i miei disagi di contenere tutte stereotipie” …

“Papà aiutami a guarire da autismo”

Ha un suo modo di presentarsi alle persone, li abbraccia e tocca loro la pancia.
“Sento la pancia delle persone per conoscere chi mi sta vicino e mi sento tranquillo.
Poi corre, corre veloce come a divorare tutta l'aria che respira, il mondo intero.
All'esame di terza media scrive nel suo tema:
“Tantissimo ho da dare. Universo con pianeti da scoprire, ho nel mio cervello di ragazzo che lotta per crescere migliore”.
In effetti oggi Andrea, che ha viaggiato in moto nelle Americhe, con il suo papà, è diventato un bel ragazzo alto, con spalle larghe e muscoli tonici, è diventato il figlio, il fratello, l'amico, il nipote di tutto il mondo dell'autismo e non... con quel suo passo veloce in punta di piedi.
Ma chi è Franco Antonello, questo padre, che non ha smesso di lottare per il suo Andre?
Aveva una sua azienda editoriale, che affidò ai suoi validissimi collaboratori, per seguire il suo bambino speciale, quel bambino che ... oggi, vive da solo, va a fare la spesa da solo, si cucina da solo il riso al ragù, che adora, lava i piatti e il mercoledì ha l'appuntamento fisso con un amico di famiglia per andare a mangiare un panino e quando si poteva alle feste. È un ragazzo autistico, che si alza al mattino, si prepara e va da solo con il suo zainetto in spalla a lavorare nell'azienda di suo padre, con giornate scandite da traguardi da raggiungere, da regole ferree da rispettare, da amore da dare e da ricevere.
Cosa si sa di questo papà e di questo figlio?


Ormai tutto, si sa che dall'autismo non si guarisce, ma dall'autismo si cresce.
Papà Franco, ormai, tantissimi anni fa, ha creato una FONDAZIONE : “I bambini delle fate” , organizzandola proprio come fosse un'impresa.
È la piattaforma che aiuta i bambini autistici di ogni dove.
Raccoglie fondi da destinare all'aiuto di questi bambini, alla loro crescita, a fornirgli strumenti, a sostegno delle famiglie e in ogni regione esiste un centro operativo.
L'appello di Franco Antonello?
È un appello rivolto a tutte le aziende, alle quali chiede un contributo mensile per aiutare questi centri a dare una “VITA” ai “BAMBINI DELLE FATE”.

 

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