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di  Massimo Reina

 

L’Occidente si svela ancora una volta per quello che è: una parodia di democrazia, tolleranza e umanità, che esiste solo nella retorica e nelle dichiarazioni di facciata. Un Occidente democratico e aperto, ma solo a chi fa comodo.

Restiamo umani... ma quando fa comodo

La disumanità dell’Inghilterra, che nega ad una sua cittadina gravemente malata la possibilità di tornare a casa per curarsi, è solo l’ultimo esempio di una visione cinica e ipocrita della politica internazionale. Asma Al Assad, etichettata come “moglie del dittatore” e criminalizzata per aver indossato borse Hermès, è la stessa donna che per anni i governi occidentali hanno dipinto come simbolo della modernità e dell’emancipazione, quasi fosse un faro di progresso nel buio di un Medio Oriente oppresso.

Come se il problema fossero gli accessori, non l’incoerenza di chi, fino a ieri, riceveva anche il marito con tutti gli onori – ricordiamo che l’Italia gli conferì la medaglia di Cavaliere di Gran Croce, titolo «eccezionalmente conferito per altissime benemerenze». Quando era comodo far affari, Assad era un partner ideale; ora, demonizzarlo serve al copione della geopolitica ipocrita.

L’Occidente che ama il terrorismo

Non solo: mentre la moglie del dittatore siriano viene osteggiata, lo stesso Occidente ha aperto le porte a chiunque portasse il nome di “oppositore” o di “rivoluzionario” — persino ai membri dell’ISIS. E cosa succede quando una donna malata, cittadina di una nazione occidentale, ha bisogno di cure? L’Inghilterra non batte ciglio.

E con “Lei” il resto di quell’Occidente che per decenni ha fatto gli occhi dolci a dittatori, monarchi e sanguinari, pur di mantenere il proprio controllo geopolitico, non trova un briciolo di umanità nel lasciare che una donna, malata e indifesa, possa tornare a curarsi a casa sua. Per contro, si è fatta la fila per baciarsi i piedi a chi combatteva per instaurare regimi oppressivi e fondamentalismi. È la stessa gente che ha lasciato vagare lo Shah di Persia in cerca di cure dopo averlo abbandonato per fare posto alla rivoluzione dei mullah. La stessa tattica vista in Afghanistan, dove l’alleanza con i mujaheddin contro i sovietici ha prodotto il mostro di Al Qaeda e dei talebani.

Ma chi si preoccupa delle conseguenze? Non certo chi siede nei palazzi dorati del potere occidentale.Non c’è nessuna coerenza in questa politica, solo fetore di ipocrisia. La lezione che ci danno è chiara: per quanto dichiarino di essere i paladini dei diritti umani, gli unici diritti che davvero difendono sono quelli che fanno comodo ai loro interessi. Non c’è altro da aggiungere.

 

 

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Info Autore
Massimo Reina
Author: Massimo Reina
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Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è stata una delle firme storiche di Multiplayer.it, ma in vent’anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, Spaziogames, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Adesso che ha la barba più bianca, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con i video. Collabora con il quotidiano siriano Syria News e il sito BianconeraNews, scrive per alcune testate indipendenti come La Voce agli italiani, e fa parte, tra le altre cose, dell'International Federation of Journalist e di Giornalisti Senza Frontiere. Con quest’ultimo editor internazionale è spesso impegnato in scenari di guerra come inviato, ed ha curato negli ultimi 10 anni una serie di reportage sui conflitti in corso in Siria, Libia, Libano, Iraq e Gaza.
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