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di  Massimo Reina

Il recente scandalo che vede coinvolto il Mossad in una rete di spionaggio sul suolo italiano è l’ennesima, drammatica conferma del ruolo di Israele nel trasformare il Mediterraneo in un campo di guerra totale. Questa volta non si parla delle solite incursioni nei territori di Gaza, della Cisgiordania, o dei raid aerei in Libano e Iran. Qui stiamo parlando dell’Italia, di casa nostra, delle istituzioni democratiche del nostro Paese prese di mira da un servizio segreto straniero, capace di violare ogni diritto internazionale con la complicità di una rete di investigatori privati, delinquenti, e hacker nostrani.

Giorgia Meloni, premier italiana, ha definito questa operazione come "inaccettabile" e una "minaccia alla democrazia." Grazie tante, presidente. Ma cosa ci si aspettava da un paese che, da decenni, agisce senza controllo e con l'arroganza di un despota che calpesta i diritti fondamentali, anche a costo di crimini contro l’umanità? Da tempo ormai il Mossad non è più solo un servizio di intelligence: è una macchina di guerra vera e propria, capace di agire ovunque e comunque, di bombardare ospedali, scuole, edifici civili con una sola giustificazione – la sicurezza nazionale – dietro cui Israele ha edificato un sistema di oppressione, censura e sterminio.

Israele, un “modello” di terrorismo di Stato

Perché questa è la verità, che piaccia o meno: il Mossad e le forze israeliane non fanno distinzione fra obiettivi militari e civili. Dov’è la differenza tra bombardare le città di Gaza, la Cisgiordania o colpire il cuore di Teheran con droni e agenti dormienti, e attaccare il nostro Paese con una rete di spionaggio? Nessuna. Anzi, tutto questo fa parte di una strategia precisa: seminare terrore per ottenere controllo e distruggere chiunque si frapponga ai loro piani espansionistici. E questo include colpire figure politiche, spiare alleati, e agire anche nei territori più insospettabili, come l'Italia. Non dimentichiamo che Israele ha già una denuncia pendente per crimini contro l’umanità presso la Corte Internazionale dell’Aja per le sue operazioni in zone densamente popolate, dove vivono solo civili. Ma evidentemente la condanna morale della comunità internazionale non basta.

L’ipocrisia della comunità internazionale

Ma dov’è l’indignazione dei grandi alleati? Dov’è l’ONU? Dov’è la voce dell’Europa e dei paladini della democrazia che continuano a predicare la pace e il rispetto dei diritti umani? Il silenzio è assordante. E perché? Perché Israele rappresenta il fedele cagnolino degli Stati Uniti, l’estensione di una politica che, in nome della sicurezza, è disposta a sacrificare qualsiasi principio etico o morale. La verità è che il Mossad non agisce mai da solo. Dietro a queste operazioni ci sono spesso manovre ben più oscure, orchestrate da un sistema che vede nelle guerre per procura e nelle operazioni clandestine il modo più “economico” e conveniente per mantenere il controllo geopolitico.

La mano invisibile della CIA

Ma allora, chi c’è davvero dietro agli interessi del Mossad? Possiamo veramente credere che un’operazione così vasta e complessa, che coinvolge persino le istituzioni italiane, non abbia qualche appoggio esterno? Possiamo veramente credere che tutto questo sia solo opera di Israele? O dobbiamo sospettare che la CIA, già nota per utilizzare Israele come braccio operativo in Medio Oriente, non sia anch'essa la mano lunga dietro a queste operazioni? Forse è giunto il momento che il nostro governo si interroghi e apra gli occhi, prima che le politiche imperialiste di altri Paesi ci trascinino in un baratro ancora più profondo.

 

 

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Info Autore
Massimo Reina
Author: Massimo Reina
Biografia:
Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è stata una delle firme storiche di Multiplayer.it, ma in vent’anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, Spaziogames, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Adesso che ha la barba più bianca, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con i video. Collabora con il quotidiano siriano Syria News e il sito BianconeraNews, scrive per alcune testate indipendenti come La Voce agli italiani, e fa parte, tra le altre cose, dell'International Federation of Journalist e di Giornalisti Senza Frontiere. Con quest’ultimo editor internazionale è spesso impegnato in scenari di guerra come inviato, ed ha curato negli ultimi 10 anni una serie di reportage sui conflitti in corso in Siria, Libia, Libano, Iraq e Gaza.
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