di Benedetto Maria Ladisa
In molti non sanno chi sono questi tre elementi ma li conosceranno presto sul palco dell'Ariston, in veste addirittura di BIG.
Estetica punk estremizzata e sonorità definite emo-trap. Il gruppo si chiama La Sad. Già dal modo di vestirsi, dalle loro capigliature e dai loro testi, ci si pone la domanda se siano davvero adatti ad una manifestazione storica che, per far posto a giovani come questi, ha escluso per questa edizione brani di Gabbani, Arisa, Povia, e tanti altri nomi illustri della nostra musica. Perchè, allora, loro tra i BIG ? Sono tre ragazzi che hanno formato la band da appena due anni e mezzo e che piacciono ad un certo pubblico ma solo ad un certo tipo di giovani. Quello che scrivono nelle loro canzoni, sono modelli maschilisti, misogeni, fallocrati, depressi, drogati, violenti e volgari. Loro stessi ammettono di fare uso di droghe:
"Se ogni tanto la usi per divertirti con gli amici, o perché in quel momento ne senti l'esigenza, ci sta",
Tra i cosiddetti BIG di Sanremo, ci sono anche loro, per quanto paradossale possa sembrare. Tre giovani: Matteo Botticini, Francesco Emanuele Clemente ed Enrico Fonte, che provengono da Lombardia, Puglia e Veneto. Nei loro testi ci sono frasi come" Ma tu sei peggio della coca, sei una tr..ia"; "Tutte le notti rischio di andare in over e mischio droghe, ma non trovo risposte"; "Ti scop..ei solo per strapparti il cuore";"Il cogl..ne che ti baci nelle stories, spero te lo mett..... senza mai provare amore".
E a fare quadro completo, c'è anche uno scatto in cui i componenti del gruppo simulano una rapporto a tre con una bambola gonfiabile, come chiaro atteggiamento di sottomissione femminile. Tuttavia hanno un loro seguito (chissà chi). Saranno in gara tra i BIG di Sanremo dove è prevedibile che porteranno una canzone un po' più pulita e, chissà, forse anche ascoltata.
Per chi ovviamente avrà voglia di sentirla.
Io no. E' già troppo. Grazie lo stesso. Basta e avanza.
Vorrei chiarire che io rispetto tutti e non ho nulla contro di loro ma non riesco a comprendere come possano entrare a far parte di una manifestazione storica e vista in tutto il mondo. L'unica cosa che NON ammetto nelle canzoni non è il genere musicale o il modo di vestire. Ciò che NON ammetto è la volgarità nei testi. Anni fa c'era un personaggio che veniva criticato per il suo modo di vestire ed era bersaglio di polemiche in ogni esibizione. Veniva considerato male, anzi uno zero. Si chiamava Renato ed oggi è storia della musica ma a parte il vestire NON ha mai usato una frase volgare nelle sue canzoni, neppure una parola. E' un grande e lo ammiro. Chi è volgare non lo guardo neppure.