di LUCIA ZAPPALA'
Siamo estremamente certi che quanto accaduto all'Hotel Colbricon di San Martino di Castrozza non è qualcosa di unico.
Non è la prima volta che un disabile risulti scomodo a qualcuno, dia fastidio.
Ed è qualcosa di molto sgradevole ed utile ad accelerare il processo di decadimento dell'essere umano.
Credo che l'impedire questo fastidio sia causa di speranza interminata.
Tommaso è un ragazzo romano di 24 anni. Non parla, non vede. Ha la sindrome di Norrie, una patologia genetica rara.
Il ragazzo e i genitori, Remo Pimpinelli e Cecilia Bonaccorsi, avevano alloggio in un Hotel dell'alta valle del Primiero: luogo dove ogni anno, ormai da vent'anni, vanno in vacanza.
Se ne stavano tutti seduti al loro tavolo quando l'albergatrice si è avvicinata, forse anche un po' imbarazzata, ed ha proposto a loro di lasciare quel tavolo e spostarsi presso una saletta più riservata. Questo perché altri clienti si erano lamentati della presenza di Tommaso.
Fu l'insensibilità, quella sempre alla moda purtroppo, che si muoveva sull'eco di quelle parole ad interrompere immediatamente la vacanza. Un' insensibilità che non facilmente si può giustificare nella proprietaria dell'Hotel, anche se stesse tentando scioccamente ed imprudentemente di accontentare tutti.
I genitori di Tommaso si alzarono da quel tavolo ma solo per andare a preparare le valigie ed allontanarsi il prima possibile da quel posto. Fu difficile accettare quelle parole; così quando la madre, Cecilia, propose di andar via, la sua sembrò al marito l'unica soluzione.
Perché l'albergatrice non avesse ignorato le lamentele provenienti da alcuni clienti, si può comprendere. Perché la stessa non avesse invitato quei clienti a spostarsi piuttosto, loro, da un'altra parte, non si sa. Come Tommaso avesse infastidito i clienti, non si sa.
Si sa però che la capacità di reazione dei clienti ha a che fare con una suggestionabilità che lascia a desiderare e che viene etichettata con il nome " fuori luogo".
Forse, la gogna mediatica che ha coinvolto il Colbricon è stata un po' eccessiva. Ma non si può proporre ad una famiglia con un bambino disabile di andare in un'altra stanza.
Ed è invece quello che è successo diventando fonte di stupore ed indignazione per tutti.
Sono arrivate anche le scuse da parte dell'albergatrice. Scuse che però la famiglia di Tommaso non ha voluto accettare.