di Gabriella Paci
Di viaggi ce ne aveva già parlato Julius Verne nella seconda metà dell‘800 con i romanzi quali “Dalla terra alla luna” e “Ventimila leghe sotto i mari”: non immaginava, forse, che considerato quello che fino a poco tempo fa era fanta-scienza è stato possibile e, nel secondo caso, ampiamente superato.
Non ancora realizzato, invece il “Viaggio al centro della terra”, come è il titolo di un altro suo romanzo, ma non è detto che, tra qualche anno, sia reso fattibile.
IL SOLE: le conoscenze
Nessuno poteva del resto immaginare che si arrivasse al sole, la stella da cui dipende la vita sul nostro pianeta. Una stella di cui si conoscono alcune misure: un diametro di 1,39 milioni di Km.; una massa pari a 330 mila pianeti come la terra; una distanza da questa di 150 milioni di Km e una temperatura esterna di 5.500 gradi. Le sue misure la fanno definire tuttavia in termini astronomici “nana gialla” poiché di scarsa entità rispetto a quelle di molte altre stelle. Sappiamo inoltre che si trova in una fase “stabile” di fusione di enormi quantità di idrogeno in elio; che la sua origine sembra attestarsi a 4,6 miliardi di anni fa e che ha un “ciclo di circa 11 anni; vale a dire che inverte il polo positivo con quello negativo e viceversa. Ma cosa origina questo ciclo, definibile anche “tempo meteorologico” e capire dunque le condizioni ambientali che mutano nello spazio è ancora oggetto di ricerca.
Sconosciute altresì le cause del vento solare
Parker solar orbiter
Forse potremo avere qualche risposta tra 2 anni, quando cioè la Parker Solar Orbiter ovvero la sonda solare, delle dimensioni di circa un suv, calore permettendo, arriverà a meno di 6 milioni di Km dal sole compiendo circa 24 giri completi a spirale.
Partita tre anni fa da Cape Canaveral in Florida (Usa) a bordo di un razzo Atlas e protetta da un ingegnoso scudo termico dell’agenzia spaziale (Esa), sta tuttora viaggiando nello spazio per consentirci di vedere il sole da una diversa angolazione.
Le precedenti esplorazioni infatti avevano mantenuto un’orbita simile a quella della terra e di pianeti del sistema solare e, dunque avvistando la parte equatoriale del sole e non quella dei poli.
Per la prima volta nella storia un'astronave, la sonda solare Parker Solar (dedicata allo scienziato che ha identificato il vento solare) della NASA ha volato attraverso l'atmosfera superiore del Sole - la corona - e ha campionato particelle e campi magnetici. Lo annuncia l'ente spaziale americano in una conferenza stampa a New Orleans. I risultati sono pubblicati sulla rivista Physical Review Letters.
La sonda ha infatti sfiorato l'atmosfera solare il 28 aprile scorso volando a 13 milioni di Km dalla superficie. “Volando così vicina al Sole, la Parker Solar ora percepisce le condizioni della corona solare come non abbiamo mai potuto fare prima", sottolinea la Nasa, "e arrivando nella corona solare si vedono nei dati del campo magnetico, in quelli del vento solare e visivamente nelle immagini". Nelle immagini della Nasa si può vedere la navicella spaziale che sorvola elementi luminosi chiamati stelle filanti coronali: finora gli streamer erano stati visti solo da lontano e sono visibili dalla Terra durante le eclissi solari totali.
Finalità
Conoscere meglio il sole ci permetterà non solo di comprendere il suo impatto nel sistema solare ma anche di capire di più sulle altre stelle del sistema solare.
Il Sole è frequentemente soggetto a violente esplosioni. Le fluttuazioni degli intensi campi magnetici solari scagliano immani flussi di particelle cariche che si propagano nello spazio a grande velocità.
Questo vento solare raggiunge i pianeti ed è la causa delle aurore nelle regioni polari terrestri; occasionali tempeste nel vento solare possono temporaneamente mettere fuori uso i satelliti per le comunicazioni e causare interruzioni nella distribuzione di elettricità. Nei primi 10 anni del nuovo millennio, le Agenzie spaziali degli Stati Uniti, Europa e Asia hanno iniziato a lanciare una piccola flotta di veicoli per studiare il Sole e le sue violente esplosioni..
Precedenti missioni
La strada è stata aperta dalle missioni solari recenti, come il “Solar and Heliospheric Observatory” (SOHO) che dalla fine degli 90 ha fornito immagini mozzafiato del Sole e della sua corona.
Invece, la sonda Ulisses ha misurato il vento solare e il campo magnetico del Sole, mentre percorreva un'orbita che le ha permesso di osservare i poli dell'astro. Queste missioni hanno rivelato che i venti solari più veloci, quelli che raggiungono gli 800 km/s, possono avere origine non solo dai poli ma da tutta la superficie solare come invece gli astronomi avevano creduto in precedenza. Ancora non si comprendono i processi fisici che generano il vento solare e quindi non si può prevedere l'arrivo delle tempeste che causano tanti problemi sulla Terra.
Nel 2001, la NASA ha lanciato Genesis, una sonda che ha raccolto particelle del vento solare da un'orbita vicina a quella della Terra. Successivamente, il veicolo ha riportato i campioni sulla Terra, sebbene l'atterraggio non sia avvenuto come previsto a causa di un'avaria, dove gli scienziati hanno poi potuto misurare l'abbondanza dei vari elementi e isotopi.
Anche la Russia, Giappone e Germania hanno messo a punto missioni per lo studio del Sole, ma la più ambiziosa rimane il Solar Probe della NASA il cui lancio era programmato per il 2007 ma che poi, per cause tecniche e finanziarie, è partita solo nell’agosto 2018.
Ora, non resta che attendere gli sviluppi di questa nuova conquista dell’uomo alla scoperta dell’universo che da sempre affascina l’uomo con i suoi misteri e i suoi possibili altri universi.