di Gabriella Paci
Da quando siamo in pandemia, la diffusione del famigerato virus corona o C19 fa discutere l’opinione pubblica e non solo. Scienziati, virologi, epidemiologi, medici vari anche di fama mondiale si sono pronunciati in modo vario e, purtroppo, spesso contradditorio, generando più timore e disorientamento di quanto avesse fatto forse lo stesso virus.
Informazioni dubbi e, contraddizioni e allerta si sono verificate anche dopo la realizzazione -e il consenso dato dall’EMA per la sua somministrazione- di un vaccino atto a scongiurare il contagio del virus in forma virulenta, tanto che alcuni hanno ritenuto opportuno correre il rischio di ammalarsi piuttosto che vaccinarsi con un siero di dubbia sperimentazione e i cui effetti a lungo termine non erano dunque contemplati. Addirittura i media riportavano che alcuni soggetti erano deceduti o avevano registrato effetti collaterali molto pesanti.
Dunque: virus o vaccino ? Il dilemma ha attraversato e interessato varie fasce di età e appartenenti di vari settori lavorativi e culturali, generando, ancora una volta, la spaccatura tra gli esponenti politici e la società, divisi in due opposti schieramenti con al centro gli indecisi .
I vaccinati hanno avuto dal Ministero della salute la certificazione del loro stato con il cosiddetto “Green pass “ o passo verde, che ha loro permesso di riprendersi una ”fetta di normalità “ potendo accedere a ristoranti al chiuso, piscine, palestre, teatri, cinema, eventi culturali ecc-.
Contro loro e contro questo provvedimento si sono schierati i cosiddetti “No vax” e i“No pass” anche ricorrendo a insulti, a manifestazioni violente e a minacce, e non solo sui social verso i sostenitori del vaccino e rappresentati delle istituzioni preposte. Questo nonostante che il presidente Mattarella, il capo del governo Draghi e lo stesso Papa Francesco esortassero a vaccinarsi. Alcuni hanno addotto anche la motivazione della violazione della Costituzione per questa obbligatorietà (seppure indiretta) che è l’esatto contrario della libertà individuale.
Il Consiglio dei ministri ha dato oggi il via libera ad un nuovo provvedimento. Otto articoli e sei pagine appena: è il decreto legge sull'estensione del green pass a tutti i lavoratori, del pubblico e del comparto privato, approvato a Palazzo Chigi.
Obbligatorio dunque non solo per i lavoratori del settore pubblico e in primis i docenti delle scuole di vario ordine e grado e gli addetti nelle RSA, ma dal 15 ottobre prossimo anche per quelli di quello privato, per i volontari di varie associazioni, le partite IVA, le colf, le badanti e le baby sitter. Il provvedimento entrerà in vigore il 15 ottobre e sarà valido fino a fine anno.
Il datore di lavoro che non controlla andrà incontro a sanzioni e il lavoratore che cercherà di evadere il certificato e che si assenterà per cinque giorni potrà essere sospeso dal lavoro e dallo stipendio anche se non sarà licenziato.
Per chi non può vaccinarsi a causa di determinate patologie tamponi gratis; prezzo di 8 euro per i minorenni e di 15 per i maggiorenni, nonostante la richiesta dei sindacati di estendere a tutti la gratuità, ma questo ostacolerebbe l’incentivazione a vaccinarsi di oltre 4.000.000 di riluttanti.