di Gabriella Paci
L’11 settembre 2001 è una data storica che ha segnato l’inizio di una nuova epoca caratterizzata da un tipo di guerra definita: "Terroristica”. Un tipo di guerra che spaventa più delle altre, in quanto imprevedibile e occulta e che è quasi impossibile controllare.
Venti anni fa il mondo assisteva in diretta a quello che è stato il più terribile tra gli attentati terroristici e che ha causato la morte di circa 3.000 persone, il ferimento di altre 6.000 e la morte indiretta per infarti o tumori di altre.
Tre aerei, appartenenti a due delle maggiori compagnie aeree statunitensi (United Airlines e American Airlines) furono dirottati da 19 terroristi appartenenti ad al Qaida. Due aerei (il volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175) furono fatti schiantare rispettivamente contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan di New York.
Nel giro di 1 ora e 42 minuti entrambe le torri crollarono. I detriti e gli incendi causarono poi il crollo parziale o totale di tutti gli altri edifici del complesso del World Trade Center. Un terzo aereo, il volo American Airlines 77, fu fatto schiantare contro il Pentagono.
AL Qaida sotto la guida del suo capo, Osama Bin Laden, fu l’organizzazione responsabile dell’attentato (come lo stesso Osama ammise nel 2004) e da allora gli Stati Uniti entrarono in Afghanistan dove sono rimasti fino al 15 agosto di quest’anno, con l’intento di destabilizzare il regime dei Talebani che avevano il controllo del paese. Al Quaida, organizzazione islamista sunnita e paramilitare nata
nel 1988 addusse come movente l’appoggio dato a Israele, le sanzioni addebitate all’Iraq e la presenza di truppe americane in Arabia Saudita.
Fatto è che da allora l’economia è andata in crisi e la libertà di movimento del mondo occidentale è stata irrimediabilmente compromessa dal timore di nuovi attentati: viaggiare in aereo, in treno o anche semplicemente sostare in un bar o assistere ad un concerto sono stati per anni motivo di timore, anche a causa di nuovi attacchi tra cui vale la pena di ricordare quello al Bataclan di Parigi nel 2015.
Nel 2014 su “ground zero”, come venne chiamato il luogo dove sorgevano le torri simbolo della citta di New York, c’è stata l’inaugurazione del One World trade center come segno di ricostruzione non solo fisica, ma anche morale della città ferita.
Ora l’incubo degli attentati torna a farsi sentire dopo il recente ritiro degli Stati uniti dall’Afghanistan e il ritorno dei Talebani al potere, mentre la fuga dal paese di tanti si fa sempre più disperata ed inquietante, in un momento storico in cui dobbiamo far fronte anche ad una terribile epidemia.