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di Arianna Di Presa

Il presente articolo è incentrato sulla voce del Cielo, una personificazione cosmica che contiene una delicata sfumatura letteraria. Il sommo Poeta Dante, Leopardi e Ungaretti si ispirano al cielo e alle nebule, motori fondamentali per consentire all’inchiostro di fluire ai vertici dell’orizzonte, come se venisse appena sfiorato dall’incommensurabile. La lirica e il cielo si incrociano in un legame indissolubile, dove i grandi quesiti esistenziali sembrano essere lo sfondo primordiale e sovraumano. Il cielo che narra e consola la desolazione, la speranza perduta, il mistero criptico dell’Aldilà, invisibile ad occhio nudo, ma in cui è possibile entrare attraverso lo stato meditativo del buio e i dolci pensieri che vagano come sogni inesplorati e divengono le culle per assimilarsi con la potenza del Creato. 

Il cielo è un nome indefinito dunque, che racchiude i sospiri di anime a Noi note e sconosciute, insieme al ritmo delle galassie che fluttuano nello spazio immanente attorniato verso una meritevole grandezza. Il Paradiso, nella Divina Commedia, è designato secondo indissolubili canoni astronomici, al fine di allegare alla concretezza ciò che è superiore allo sguardo percepibile nella dimensione allegorica, come se le tipologie di metafore utilizzate fossero delle perfette bussole per orientare l’uomo errante in un cammino di purificazione. D’altro canto Leopardi segue la scia dantesca nella contemplazione celeste, dove la Luna muta e solinga funge da fondamentale interlocutrice, in cui affronta le sue insoddisfazioni, le lacune malinconiche e l’ineliminabile senso di vuoto davanti alla grandezza dell’intero universo, ossia il mistero irrisolvibile dell’uomo per comprendere la propria personalità. Un diario intellettuale pertanto,. che funge da specchio meditativo per il poeta che non riesce a trovare una risposta idonea ai suoi sublimi interrogativi.

Per ultimo, Ungaretti, che restituisce al cielo notturno la sua stellata identità in un prepotente silenzio senza necessarie parole. In ultima analisi, la voce del Cielo si profila come un canto metamorfico per comprendere l’esistenza nella sua fugace totalità.

La poesia intima e sublime ha scelto il candore delle nuvole assieme alla loro corsa irrefrenabile per sfiorare le braccia del cosmo in un’armonica sinfonia, protesa verso i palpiti più fragili dell’Anima.

 

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Info Autore
Arianna Di Presa
Author: Arianna Di Presa
Biografia:
Arianna Di Presa nasce il 10-11-1993 a San Marino. È amante della letteratura e della cultura fin dai primordi. Predilige una scrittura emotiva propensa a captare ogni stato d’animo nella propria totalità. È l’Autrice della raccolta poetica Vivere a Colori. Partecipa a numerosi concorsi letterari ottenendo menzioni di merito. È presente sull’Enciclopedia di poesia contemporanea dedita a Mario Luzi. È finalista e Vincitrice assoluta del concorso letterario Sei Autori in Cerca di Editore. Aderisce a numerosi concorsi sulla tematica della violenza di genere con Fusibilia Edizioni. È la Curatrice del progetto iconografico e lirico Abisso e Luce un incontro sinestesico tra immagini e parole della fotografa Marla Morante in pubblicazione con Montabone Editore. Si occupa costantemente di percorsi artistici attraverso l’analisi critico letteraria che suscita una visione olistica nell’interesse dei fruitori. Collabora al programma radiofonico Tra Progetto e Libertà con la collega e poetessa Maria Pellino su Radio Krysol Internazionale. Le sue peculiarità sono la libertà ritrovata e l’autenticità conquistata. Critica artistico letteraria presso il quotidiano d’informazione online “La voce agli italiani” diretto dal Giornalista Fiore Sansalone. Poetessa e critica letteraria nel percorso pittorico di Manuela de Pregi (MdP) dal titolo “La forza delle Donne.” È presente all’interno dell’antologia “Il silenzio uccide” al fine di contrastare qualsiasi forma di femminicidio con l’eloquente lirica “Non tarparmi le ali” in collaborazione con Hatria Edizioni e con la fondatrice Andreina Moretti del centro antiviolenza Il Guscio presso Roseto degli Abruzzi. Inserita nel catalogo dell’Arte Moderna fondato da Giorgio Mondadori entro i percorsi d’arte di Anna D’Elia e Maria Rosaria Iacobucci. Si occupa costantemente della biografia e delle esposizioni artistiche sotto il profilo poetico e critico della pittrice Nadia Ferrari. Curatrice d’arte di ogni evento della pittrice autodidatta abruzzese Roberta Di Maurizio. Critica poetica dell’evento artistico internazionale teramano Extemporanea 2021 in collaborazione con l’associazione Liberementi e Abruzzo Book Festival diretti dal Presidente Enzo Delle Monache. A partire dal 2017 fino ad oggi segue nella quotidianità numerosi artisti nazionali ed internazionali.
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