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di Mario Logullo

Avendo riscoperto a distanza di tanti anni l'amore per la scrittura, ed avendo realizzato un vero e proprio sogno, scrivendo e pubblicando due libri sulla comunicazione in Calabria, il primo nel 2015 e l'altro, praticamente, il seguito, nel 2017, vorrei dedicare il mio primo articolo su questo importante giornale a due giovani amici giornalisti/scrittori che hanno pubblicato in questi giorni due interessantissimi lavori editoriali.
Gli autori, anche se ancora molto giovani, hanno alle spalle un curriculum di tutto rispetto.
Fabrizia Arcuri, di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, che conoscevo da una vita di fama, l'ho incontrata di persona qualche anno fa e l'ho apprezzata molto in tv, per i servizi nei tg, per gli approfondimenti ma soprattutto per gli speciali. Una vera e propria esperta di comunicazione a 360 gradi, essendo molto qualificata anche nelle presentazioni e nell'organizzazione di eventi. Il suo libro, era molto atteso perché è la triste storia della strage di Buonvicino, una brutta pagina di cronaca nera del 1996. Un carabiniere ha ucciso quasi tutta la famiglia ed è scappato con due dei figli, all' epoca, molto piccoli. E l'autrice che ha voluto raccontare tutti i dettagli e quant'altro, insieme al criminologo Sergio Caruso, purtroppo, è anche la nipote di due delle vittime.
Il libro, che sta avendo già un notevole successo, pubblicato da Michele Falco, ha un titolo "forte" e molto significativo, "Sangue del mio sangue", la storia della più grande strage familiare avvenuta in Italia....


L'altro autore in questione, Martino Ciano, di Tortora, l'ho conosciuto su Facebook, lui si occupa principalmente di informazione sulla radio ma è un appassionato di libri, legge di tutto, è preparatissimo e spesso si occupa di recensioni, due belle rubriche sono sicuramente zona di disagio e l'ottavo, è simpatico ed ama molto scrivere con umorismo. Molto qualificate e seguite le sue interviste su Radio Digiesse di Praia a mare, due anni fa, ho avuto il piacere di essere ospite anch'io in una trasmissione, proprio per parlare dei miei due libri.
Il primo libro di Martino Ciano, Zeig, un romanzo distopico, una realtà indesiderabile, che conferisce tensione non auspicabile in nessun modo, negativa per aspetti morali, sociali ed economici. L'ultimo nato, Oltrepassare, invece è un romanzo che non ho ancora letto ma, da alcune recensioni, dire che è interessante è proprio poco. Prendo in prestito un commento dell'amica Tamara Nicolai, che mi è piaciuto molto, giusto per darvi un'idea. "La genialità della tua scrittura era chiara fin da subito, ma è solo pagina dopo pagina che la passione mi ha legata a questo libro, che posso affermare essere tra i più belli. Avvincente e originale, sicuramente non facile da leggere perchè tra follia, visioni e allucinazioni, trascina il lettore in un mondo di riflessione, riesce a portare la mente in uno stato di coinvolgimento tale che a tratti diventa quasi fisico, nel senso che sembra di essere all'interno della storia perdendo quasi i riferimenti spazio temporali reali. Questo libro che più volte mi ha portata ad interrompere e tornare indietro, racchiude più di un potenziale: è magico, surreale, ma al tempo stesso tangibile e concreto".

 

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