di Sergio Melchiorre
Pietro Rossi è nato nel campo di concentramento di Dachau il 21 giugno del 1945 e ha vissuto a Varese dove si è diplomato Geometra nel 1976. Inizialmente ha lavorato presso un’officina meccanica e nel 1986 ha aperto l’attività di fotografo, prima a Luino, poi a Maccagno. Attualmente vive a Luino.
Nel 1991 è entrato in «Croce Rossa Italiana», prima come volontario, poi nel 2000 come dipendente sino alla pensione avvenuta nel 2011.
Lo scorso dicembre il poeta-fotografoha pubblicato il suo ultimo libro di poesie: «Cinquanta e più sfumature del cuore», edito dalla Casa Editrice veneziana Onda D’urto Edizioni.
I versi sciolti delle poesie di Pietro Rossi racchiusi in questa sua ultima fatica letteraria, sono impreziositi da alcune suggestive foto realizzate dallo stesso artista lombardo.
Le sue liriche, brevi ma straordinariamente intense, sono dirompenti e straripanti, come una cascata di colori variopinti che colpiscono ed emozionano il cuore del lettore.
Pablo Neruda scriveva: «morirei per un tuo solo sguardo, un tuo sospiro che profumi d’amore ed una carezza che riscaldi il mio cuore. Non assomigli più a nessuna da quando ti amo». È in questo concetto squisitamente romanticoche bisognerebbe leggere il libro di Pietro Rossi, infatti nelle sue liriche, l’autore caratterizza l’unicità e l’irripetibilità di ogni singola storia d’amore, rendendola così immortale.
Il poeta, in queste sue ultime liriche, ci regala emozioni intense attraverso la lente d’ingrandimento dei suoi sentimenti più autentici, quali l’amore (“La forza dell’amore”, “Lasciarti libera” e “Un uomo”), il rimpianto per il passato (“Lidi lontani”, “Il sentiero del lago” e “Ti cerco”) e la solitudine (“Fredde lenzuola”, “Luna dormiente” e “Nel mio cuore”).
L’artista, con la scelta di accostare le sue poesie ad alcune delle sue fotografie, è riuscito a coniugare le potenzialità visive delle immagini con le emozioni che suscitano i suoi versi, creando così un insieme integrato e unitario che arriva alle radici dell’anima.
In passato, tale tecnica fu sperimentata da alcuni surrealisti che realizzarono innumerevoli foto-poesie;l’esempio più rappresentativo di questa innovazione artistica fu rappresentata dalla proficua collaborazione tra Man Ray e Paul Éluard.
La fotografia di Pietro Rossi che illustra la poesia “Un uomo”, è di una raffinata e delicata bellezza; in essa il fotografo-poeta ha saputo cogliere, come scrive Roland Barthes nel suo libro “La camera chiara”, l’attimo in cui interagiscono all’unisono l’operator (il fotografo), lo spectator (l’osservatore) e lo spectrum (la ferita che la fotografia suscita in lui).
In questa suggestiva fotografia, lo spectrum è l’ombrello che tiene in mano la donna che sale la scalinata.La sua elegante silhouette, il fiore che spunta tra le rupi e il meraviglioso cielo azzurro che incornicia mirabilmente la figura femminile, catturano sì l’attenzione dello spectator, ma è l’ombrello, nella sua poetica asimmetricità, che attira la sua attenzione.
«Cinquanta e più sfumature del cuore» è un libro da leggere e da gustare con la stessa spontaneità con la quale l’artista ha saputo fondere le sue liriche con le sue fotografie in un tripudio gioioso,appassionato ed emozionante, che colpiscono profondamente il lettore, anche se, a volte, una velata malinconia, furtiva come una lacrima, si annida sia dietro alle sue liriche che alle sue fotografie.