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Un nuovo viaggio, una mèta ambiziosa: il dialogo creativo tra prosa e poesia, tra cinema e poesia.
Il volume, pubblicato nel mese di Novembre 2020 da Luigi Pellegrini Editore, rappresenta la terza tappa di un percorso di scrittura in chiave antropologico-esistenziale, percorso poetico che parte dalla ricerca identitaria, dall’incontro tra un IO e TU (“Prendimi per mano. Per volare verso nuovi gradi di libertà”, Aletti Editore) fino ad arrivare all’accoglienza del mondo che ci circonda (“C’è tutto un mondo intorno. Così lontano, così vicino”, Aletti Editore), in un cammino verso il divenire Persona capace di amarsi, amare nella libertà e nella verità, per un progetto di Bellezza personale e corale.
La scrittura è approdo sicuro nel mare in tempesta, compagna fedele, specie in questi tempi di solitudine forzata - in cui il nostro esistere è connesso anche a piccoli gesti quotidiani ( “/..../E in questo tempo di poche certezze,/ nelle carezze delle nostre mani/, Esistiamo” (SVivona, Stelle di Orione)) - e di perdita di punti di riferimento, materiali e spirituali.

Lo sguardo poetico si rivolge alla complessità del vivere cercando le parole per decifrare “/.../un mondo ostaggio di se stesso/ vestito di vecchie, usate, paure.” (SVivona, La poesia (si) è nascosta).

Le poesie del volume dialogano con le trame dei film che vengono narrati secondo le chiavi interpretative dell’Antropologia Personalistica nel loro significato manifesto e in quello latente su temi universali quali ad esempio: il rapporto padre-figlie, il potere della scrittura per tornare nei luoghi della memoria, la violenza al femminile, il coraggio di cambiare...

Tra le righe del volume, la ricerca incessante del senso dell’esistere, tra parti luminose e parti oscure.

Un viaggio verso l’autenticità, lasciando, man mano, cadere le maschere esistenziali e relazionali, tornando nei luoghi delle proprie radici per ritrovare la propria strada.

(...)Terra intrecciata
ai fili della memoria
a diaspore familiari
e promesse di nuova vita.

Calligrafia incerta
di una lingua antica
in lettere attese
intrise di nostalgia,
cariche di baci e abbracci
di sconosciute radici (...)
( SV, Radici- La mia Argentina)

Un libro che accoglie e nello stesso tempo interroga, stimola a non fermarsi alla superficie delle cose, verso la ricerca di nuovi sensi e significati del vivere.

Una narrazione frutto di laboratori esperienziali di gruppo realizzati in Calabria, con il Progetto Penelope, guidati dall’Antropologa Sophianalista Ombretta Ciapini.

Nel libro la narrazione poetica parte dal viaggio di Waris Dirie, Fiore del Deserto - storia vera della donna che per prima ha denunciato, con la propria testimonianza di vita, la violenza dell’infibulazione genitale femminile nel mondo - per arrivare al potere della scrittura per superare il dolore della perdita e costruire un nuovo progetto esistenziale (Julieta, P. Almodovar), celebrando scrittura e poesia, linguaggio ad alta condensazione emotiva, che coinvolge, interroga, prende per mano, aiuta a guardare oltre “/.../cercando,/tra le increspature della vita,/ le fessure dell'anima” (SV, Più in là, oltre).

Buona lettura,
Buon viaggio!

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