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di Paola Cecchini

Conosco l’espressione ‘L’ARTE E’ VITA’ fin dalla sua nascita (aprile 2020): ne ho scritto per prima su una testata giornalistica (Quarto Potere).

E’ il titolo di una petizione promossa dal violinista Alessandro Quarta (unitamente al violoncellista Mario Brunello e all’attore Alessio Boni), lanciata da Danilo Rossi (prima Viola Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala), in occasione della pandemia.
La petizione (27.000 firme in pochi giorni) sottolineava diverse situazioni:
- che lo streaming (sostenuto e sbandierato da più parti) non avrebbe mai potuto sostituire lo spettacolo dal vivo, dato che (come dice la parola stessa) deriva da ‘stream’ (corso d’acqua, ruscello) mentre l’arte ‘è un fiume in piena’;
- che l’artista ha bisogno della presenza del pubblico ed il pubblico ha bisogno dell’energia dell’artista: ‘Un violino Stradivari porta con sé la storia del suo suono. Nato in un bosco, non potrà mai essere riprodotto fedelmente da nessuna tecnologia. E allo stesso tempo lo spettatore digitalizzato non è paragonabile a quello dal vivo che, appunto, vive l’opera d’arte insieme a chi, in quel momento, la sta creando’;
-che i lavoratori dello spettacolo dal vivo, i cosiddetti ‘intermittenti’, stavano vivendo una situazione economica seriamente compromessa a causa dell’isolamento provocato dalla pandemia e necessitavano di urgenti provvedimenti governativi.

Senza inutili giri di parole, il giorno di Ferragosto 2020 Danilo Rossi esprimeva in modo forte e chiaro l’atto di accusa verso coloro (‘sindacati, direttori artistici, professori d’orchestra a tempo indeterminato e comunque, a tutti coloro che hanno lo stipendio garantito’) che nel frattempo nulla o quasi avevano fatto a favore dei lavoratori suddetti (circa 500.000 unità) al tempo senza alcuna retribuzione: nonostante avessero sempre versato i contributi per il Fondo di Integrazione Salariale (FIS), si trovavano esclusi dalla maggior parte delle misure di sostegno previste dal decreto ‘Cura Italia’.
Di certo ‘la primissima Viola della Scala’ - come l’ha definito il famoso direttore d’orchestra Zubin Metha- si è speso fino in fondo nel sostegno alle proprie idee, tanto che il mensile ‘Classic Voice’ l’ha inserito -accanto al presidente del ‘Festival di Salisburgo’ Helga Rabl-Stadler, al sovrintendente del Teatro ‘La Fenice’ Fortunato Ortombina, al sovrintendente del ‘Macerata Opera Festival’ Luciano Messi, alla coppia che guida il Maggio Musicale Fiorentino Alexander Pereira-Zubin Mehta, nonché ai direttori Riccardo Muti e Antonio Pappano -tra i dieci personaggi più rilevanti del mondo musicale 2020, definendolo ‘voce isolata ma potente…un ribelle positivo, che ha rovesciato il clichè dell’orchestrale passivo, richiamando la Scala ai suoi doveri di teatro-guida’.

Volendo rappresentare un inno alla riapertura degli spazi teatrali e musicali, l’espressione ‘L’ARTE È VITA’ è diventata un motto.
Sotto questa egida si è svolto nel giugno 2020 ad Arte Sella di Borgo Valsugana (Tn) ‘Esercizi e Variazioni’, un raffinatissimo recital musicale in cui le ‘Variazioni Goldberg’ di J.S.Bach sono state associate agli ‘Esercizi Letterari’ di R. Queneau.
I cosiddetti ‘quattro Moschettieri’ (Rossi, Quarta, Brunello, Boni) hanno replicato l’evento il 1°luglio successivo a Forlì inaugurando il cartellone estivo dell’omonima rassegna musicale, patrocinata dal Comune e dalla neonata Associazione ‘ForlìMusica’ (costituitasi tramite la fusione degli ‘Amici dell’Arte’ con l’Associazione ‘Maderna’).
In tale occasione è stata aperta al pubblico l’Arena ‘San Domenico’ (nome al tempo conosciuto ai più per gli splendidi musei che visitiamo ogni anno per ammirare prestigiose mostre di pittura e fotografia).
La rassegna è proseguita l’anno scorso con buon successo di pubblico e critica.
La presentazione della terza edizione é avvenuta ieri presso l’Ottantadue Music Club (delizioso locale al piano terra di un palazzo antico) alla presenza di Paola Casara (Assessore alle Politiche giovanili) del Comune forlivese, Danilo Rossi (Direttore Artistico ForlìMusica) ed il Quartetto di Sassofono del Liceo Musicale Canova che ci ha deliziato con alcuni brani.
Due i luoghi deputati alla manifestazione musicale (12 giugno - 5 agosto 2022):
-l’Arena San Domenico con i concerti di
*Gabriele Mirabassi (clarinetto) e l’Orchestra del Liceo Canova (12 giugno 2022)
*Paola Turci, Danilo Rossi (viola) e Stefano Nanni pianista e direttore dell’Orchestra del Liceo Canova e dell’ Orchestra Bruno Maderna (19 giugno 2022)
*Extra Liscio e Roberto Molinelli alla guida dell’Orchestra Bruno Maderna (26 giugno 2022)
*Alice (30 luglio 2022)
*Banda Osiris, Le dolenti note (5 agosto 2022) e
-la Fabbrica delle Candele (centro polifunzionale dedicato alla creatività e alla formazione giovanile) con i concerti di
*Elisa Citterio (violinista barocca) e l’Orchestra Bruno Maderna (5 luglio 2022)
*Mario Brunello (violoncello), Danilo Rossi (viola) e l’Orchestra Bruno Maderna (8 luglio 2022)
Nei sette spettacoli che compongono il cartellone le parole si intrecciano con la musica classica, contemporanea, jazz e ‘punk da balera’ abbracciando effetti visivi e computer sound: una vera contaminazione di suoni, immagini ed effetti scenici. Da non perdere!

 

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Info Autore
PAOLA CECCHINI
Author: PAOLA CECCHINI
Biografia:
Laureata in giurisprudenza, giornalista professionista, sono nata e risiedo a Pesaro. Mi occupo prevalentemente di musica, arte e migrazioni. Collaboro con diversi giornali online e numerose testate italiane all’estero tra cui Il Messaggero-italo Peruviano, Punto di incontro (Messico), La Gazzetta Italo-Brasiliana, L’Eco Italiano (Argentina), il Corriere Canadese, La Voce di New York. Ho pubblicato un libro come traduttrice e sette come autrice, presentandoli nei più importanti Istituti Italiani di Cultura in Europa e Sud America. Tre di questi riguardano l’emigrazione italiana nel mondo: ‘Fumo nero’ (la vita degli italiani nelle miniere di carbone belghe), Terra promessa-il sogno argentino’ (la storia degli italiani e marchigiani nel Paese sudamericano), ‘All’ombra di un sogno’ (viaggio nell’emigrazione italiana in Brasile). Per quanto concerne l’emigrazione, ho ricevuto due premi letterari nazionali (2007 e 2013) ed uno giornalistico (Giuseppe ‘Bepi’ Franzon), indetto dalla FNSI del Veneto (2021).
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