di Lucia De Cicco
Al via l’undicesima edizione della Settimana della cultura calabrese, il festival ideato dall’editore Demetrio Guzzardi, che per 8 anni (2010-2018) si è tenuto a Camigliatello Silano;
da qualche tempo la manifestazione è diventata itinerante, per «contaminare» altri luoghi della bellezza che dà la conoscenza attraverso i libri, la fotografia, l’arte, l’architettura, la musica, i giochi tradizionali e naturalmente l’immergersi nella natura calabrese.
L’edizione 2020-2021 è in programma a Cosenza per solennizzare i 35 anni di attività della casa editrice Progetto 2000, fondata da Demetrio Guzzardi insieme alla moglie Albamaria Frontino. Una manifestazione ricca e intensa quella del dopo Pandemia: «Un anno di stop è stato duro da digerire – dice l’editore patron della manifestazione – desideravo riprendere la sana abitudine di proporre annualmente un cartellone di iniziative, che sono sempre il frutto di un anno di incontri, di libri pubblicati, di consolidati rapporti di amicizia. La Settimana è anche l’occasione per rivolgere un grato saluto a chi non c’è più, già dalla prima edizione abbiamo voluto dedicare uno spazio alla “cultura del ricordo”, quest’anno lo faremo in ogni incontro (a mons. Antonio Cantisani, dedicheremo la serata conclusiva con la XVIII edizione del Premio Cassiodoro) e anche “Gazza ladra”, l’iniziativa per la distribuzione gratuita di libri è dedicata a quegli autori che in questo biennio ci hanno lasciati…».
Si è iniziato mercoledì 1 dicembre 2021 nel Salone degli specchi del Palazzo della Provincia e poi in altri luoghi della città storica, nel centro cittadino, nelle periferie (via Popilia, via degli Stadi), per concludersi mercoledì 8 dicembre al Villaggio “Città del Sole” a Colle Mussano, dove in anteprima nazionale verrà presentato il libro sulla storia di don Dante Bruno, fondatore dell’Associazione comunità Regina Pacis. Non mancheranno, mostre d’arte, passeggiate, gite, concerti, premi e tante storie che meritano di essere portate al grande pubblico.
La novità di questa edizione? Guzzardi sorride: «I miei amici hanno organizzato una foto collettiva per la sera di sabato 4 dicembre, sui gradini del Palazzo degli uffici, davanti la statua di Mimmo Rotella “La rinascita della cultura”, ecco il miglior augurio per questi 35 anni… dalla cultura si può rinascere».
L' editore Guzzardi ha risposto alle nostre domande in questo modo:
- Come ha vissuto il 2020, anno di pandemia, la Settimana della Cultura?
«È stata dura l'annata in generale e non poter presentare i propri libri, non avere la possibilità di un confronto diretto con i propri lettori, mi è mancato molto. Appena ho visto uno spiraglio ho pensato che non si potevano "saltare" due anni senza "fare" la Settimana. Questo festival è sempre il risultato di un anno di incontri, di esperienze, di nuovi libri, di amicizie consolidate, molti dei partecipanti erano già presenti fin dalla prima edizione, il 2010, ed è bello tutto questo continuare a condividere un progetto di "contaminazione culturale».
- Come seleziona i nomi a cui andranno i premi?
«I riconoscimenti del Premio Cassiodoro vanno a personalità legate al mondo dei libri, dell'arte e della solidarietà. Una novità da segnalare per il Premio "Gustavo Valente" per la ricerca storica verrà assegnato a un giornalista Emanuele Giacoia, lo storico capo redattore del Tgr Calabria che nella sua professione ha utilizzato un metodo di ricerca e di racconto della realtà calabrese, che sicuramente aiuterà i futuri storici a saper descrivere un periodo, la seconda metà del Novecento, foriero di grandi cambiamenti».
- Tra i nomi legati al ricordo ci sono molti religiosi...
«Tra i tanti che non ci sono più e che ricorderemo nelle iniziative della Settimana mons. Antonio Cantisani, già arcivescovo di Rossano-Cariati e Catanzaro-Squillace, padre Maffeo Pretto, il religioso scalabriniano che ha pubblicato con Progetto 2000 importanti studi sulla pietà popolare, il missionario ardorino padre Celeste Garrafa, uno dei più autorevoli catechisti sulla scena nazionale, anche lui autore con Progetto 2000 di un saggio su come utilizzare al meglio i catechismi della Cei, e poi suor Giovanna Toteda una figlia spirituale della beata Elena Aiello, che nei suoi due libri, ha raccontato la sua vita e l'amore per i più piccoli».