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di Francesca Piovesan

Di stanze e strali è l’esordio poetico di Paola Marchesan, poetessa veneta, le cui origini caorlesi emergono di frequente fra i suoi versi che spesso e volentieri evocano il mare. Il libro nasce in modo estemporaneo, seppure dopo la partecipazione a un corso di lettura e scrittura poetica organizzato da Samuele Editore. Evidentemente Alessandro Canzian, titolare della casa editrice, ha subito colto le potenzialità della scrittrice se ha poi deciso di pubblicarla nella collana Callisto curata da Elisabetta Zambon, che è anche la prefattrice di questa raccolta. In effetti, sin da una prima lettura, questi versi si impongono per una personale efficacia e limpidezza delle immagini, nonché per un linguaggio denso e nitido. Il tema di fondo, che pervade l’intera raccolta, è quello dell’attesa, che pare segnare per l’autrice ogni attimo della vita in bilico tra sospensione e promessa futura, carica di un’inesauribile energia vitale: “Un ciliegio che attende un chissà di fiorire”

Anche l’amore, però, domina le poesie della Marchesan, un sentimento misterioso vissuto in modo assolutamente intimo e ideale, ma non per questo meno vero: “Ti trovo nei puntini di / sospensione, nelle attese. / Di te ho solamente la mia / attitudine.”

La prefattrice parla di “un’elaborazione emotiva” della poesia dell’autrice e, in effetti, il processo creativo pare evidentemente prendere avvio da un’immagine che colpisce i sensi provocando emozioni e che, in modo quasi inesplicabile, si traduce in parola poetica. E’ evidente come ogni percorso che conduce alla creazione di un oggetto artistico, qualunque esso sia, si traduca inevitabilmente in gesto che rivela l’inconscio e possa, in un secondo momento, quando esso viene fruito dal pubblico, in questo caso i lettori, diventare qualcosa di altro, in cui chiunque può rispecchiarsi. Al di là del ruolo dell’emotività, la poetessa rivela una certa dimestichezza innata nel rendere duttile la lingua ai fini espressivi con una certa originalità. La poesia per la Marchesan non si risolve di certo a livello emozionale, bensì si pone obiettivi alti quali la ricerca di Verità e di Bellezza. Tale percorso, in cui gioca un ruolo importante il rapporto con la Natura, mare e cielo in particolare, uno specchio dell’altro, passa attraverso il tempo e il dolore. 

Il tempo non lo possiamo fermare nel suo continuo fluire, ma, proprio per lo stesso motivo, questo si fa anche divenire ovvero evoluzione, cambiamento positivo.

Il dolore, ineludibile compagno di vita, pare stemperarsi nell’equilibrio della forma: “Nel flusso blu dell’inchiostro, /nel cerchio del sasso / -sulle onde / entrare, sprofondare, liquefare / il dolore.”

Queste riflessioni portano a sottolineare la visione sostanzialmente positiva della vita che l’autrice ci consegna attraverso i suoi versi, insieme a una rinnovata consapevolezza di femminilità che emerge a sottolineare un cammino di cosciente autodeterminazione compiuto dalla stessa: “A piedi nudi accarezzo / una nuvola. / Sono carne, denti e capelli, / ma è cosmico il volo. / Colgo steli curvati dal sole, / e la mia bocca li disseta, / ebbra di vita.”

Nella poesia riferita ai versi di Emily Dickinson si rivela anche una vena irriverente e sottilmente dissacratoria nei confronti della letteratura alta, dalla quale, tuttavia, la poetessa trae ispirazione, magari inconsapevolmente: nei versi si trovano riferimenti al “nido” e agli “uccelli” di pascoliana memoria; “la bocca silvana”, “i semi dei tuoi denti” sono locuzioni che rimandano a D’Annunzio, inoltre si riscontrano espressioni che producono un senso di indeterminatezza e la mente corre al vago “non so che” del Tasso: “Estate che corre, un giorno di più, /e un non so del tempo che resta.”

Non sarà poi da dimenticare una particolarità di questo libro che contiene al suo interno, in riferimento ad alcune poesie, dei codici QR, i quali rinviano a dei video in youtube con la recitazione dei testi per la voce di Stefania Petrone e l’accompagnamento musicale di Bruno Cesselli.

Un libro interessante, dunque, da leggere e rileggere con piacere.

 

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Info Autore
Francesca Piovesan
Author: Francesca Piovesan
Biografia:
Sono nata a Venezia, ma ora risiedo a Pordenone. Sono docente di lettere al liceo e scrittrice. Per il «Gazzettino» ho condotto reportage culturali e sociali. Mi occupo in particolare di poesia e di critica letteraria. La poesia per me è vita.
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