di Rita Scelfo
Amicizia, lealtà, rispetto del prossimo e della natura, amore…tutti valori inestimabili da recuperare e da custodire nel nostro animo. Queste tematiche sono state da sempre affrontate e, in particolar modo, ultimamente Greta Thunberg, si è dibattuta per salvare il nostro pianeta che soffre a causa dell’inquinamento. Quest’anno 2021 ricorre il 45esimo anniversario della pubblicazione della fiaba musicale “Sognando” che tratta, appunto, questi problemi e a grande richiesta è stato rieditato. “Sognando” è stato scritto da Don Backy (autore e interprete della bellissima: L’ Immensità). Un libro di grande levatura che andrebbe proposto nelle scuole primarie, come libro di testo; ha una valenza educativa notevole e tocca argomenti riguardanti nobili sentimenti ma parla anche delle brutture che l’uomo ha creato ferendo il mondo e l’animo umano.
“Sognando” è un racconto introspettivo e partecipativo che si fonde alle sfumature, alle dissolvenze dell’animo umano scrutandone le innumerevoli sfaccettature; l’animo umano, infatti, è il protagonista studiato abilmente in ogni suo particolare, compreso il vortice di incertezze e smarrimento. E così, l’autore coglie i rapporti con il mondo sottolineando quei valori sopra citati alimentando quell’incanto che va oltre l’interiorità, semplice e profonda, dolce e turbolenta. La lettura è fluida, raffinata ed elegante, scenica, commovente, intensa, carica di liricità come farfalle e fiori in un giardino che profumano beltà.
Rodari scriveva: «Le fiabe educano la mente e aiutano il bambino a conoscere il mondo senza annoiarlo» e con “Sognando” , Don Backy fa conoscere ai ragazzi il mondo con l’eterna lotta tra il bene e il male. Veniamo, così, trasportati in un mondo migliore dove non domina il male, dove c’è l’ansia di purezza, la ricerca del bene. Emerge una valenza intellettuale che si dirama nella trama complessa della vita in tutte le sue angolazioni e che ci accompagna nell’ immensità del nostro osservare interiore.
«La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove». Ripercorrendo le orme di Rodari, attraverso personaggi magici come gnomi, elfi, geni, varie suggestioni e magiche atmosfere, lo scrittore cala la fiaba nella realtà aiutandoci a scoprire il mondo.
“Sognando” è la gioia che sta ad indicare quel particolare stato d’ animo, è un momento di «salute poetica» così come Baudelaire chiamava la sua “Elévation”; Baudelaire in Elévation cantava la sua speranza di fuggire “i miasmi ammorbanti della terra” per arrivare oltre il sole e, ridisceso, potersi riaccostare purificato alla Terra e intendere il segreto linguaggio delle cose che non hanno voce.
Altrettando leggiamo in questo testo laddove si cerca di superare la mediocrità delle angustie per far sì che vinca il Bene ed elevarci a sempre nuove altezze.
“Au-dessus des étangs, au-dessus des vallées, des montagnes, des bois, des nuages, des mers, par delà le soleil, par delà les éthers…” e in quest’opera Don Backy giunge alla speranza di un mondo migliore a partire da ciò che ci circonda, dagli elementi della Natura intendendo il segreto linguaggio dei fiori e delle cose che voce non hanno; “Le language des fleurs et des choses muettes” ( Baudelaire). E così viene cantata la bianca margherita, il vento che è scultore degli angoli e delle rocce, il linguaggio verde degli alberi e vediamo “crescer l’uva e inventar pianeti la pioggia…”.
La Natura viene considerata un tempio pieno di voci, di simboli, di significati e questi elementi si esprimono attraverso un ‘analogia per la quale profumi, colori, suoni si corrispondono rivelando l’ anima di tutte le cose. Non possiamo non soffermarci su ciò che emerge leggendo “Sognando”: il riferimento all’ influenza sul piano psicologico che la Natura esercita sull’uomo con le sue tante forme e con i continui cambiamenti; :si intuisce il rapporto tra la natura e l'uomo sotto il profilo utilitaristico: Cosa ci offre la Natura? Come si pone provvida verso noi tutti?
L’autore ci invita ad inchinarci di fronte a questo spettacolo e per questo si deve pensare a non distruggerla a solo scopi speculativi e pecuniarii. A tale proposito Don Backy scrive: Ma così si crea un vero disastro ecologico e i bambini non avranno il loro “prato della felicità”dove giocano e dove nascono i loro sogni e le loro speranze. Quel prato della felicità è il Paradiso dei ragazzi, è il loro senso di libertà e va tutelato e rispettato, è il loro faro illuminante verso il futuro, una spinta propulsiva verso un mondo migliore.