di Michele Petullà
Eseguita in cinque diversi luoghi della provincia vibonese dal Coro Polifonico "Don Giosuè Macrì di Tropea", che porta il suo nome in suo onore, con le meditazioni spirituali del Beato don Francesco Mottola e i passi tratti dai Vangeli.
Tra le tante e diverse manifestazioni che si sono svolte in provincia di Vibo Valentia, in preparazione della Santa Pasqua, va sicuramente menzionata e ricordata La Via Crucis eseguita dal Coro Polifonico “Don Giosuè Macrì” di Tropea, diretto dal maestro Vincenzo Laganà e presieduto da Paolo Ceraso. L’Opera, di alto valore musicale e spirituale, è stata eseguita e replicata dal Coro in cinque diverse serate: l’8 marzo a Brattirò, presso la chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo; il 10 e il 15 marzo nel capoluogo di provincia, Vibo Valentia, rispettivamente presso il Duomo cittadino e presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli – meglio nota come “Crocifisso degli Angeli”, per via del suggestivo e composito "Cristo schiodato" posto nella nicchia dietro l’altare, meta ogni anno di una grande moltitudine di persone nel periodo che precede la Pasqua, specie durante i “venerdì di marzo” –; il 22 marzo a Monterosso Calabro, presso la chiesa parrocchiale di san Nicola; il 24 marzo a Tropea, presso la chiesa Concattedrale. In tutte le tappe l’evento ha registrato una grandissima e assorta partecipazione di pubblico, letteralmente rapito dal particolare e suggestivo racconto del La Via Crucis fatto dal Coro don Giosuè Macrì: una vera e propria preghiera per musica e canto, che ricostruisce il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota, che si snoda lungo le canoniche quattordici “stazioni” cantate su tonalità e melodie molto toccanti e coinvolgenti.
La Via Crucis di don Giosuè Macrì. L’Opera eseguita è quella musicata nel 1960 da Don Giosuè Macrì – sacerdote e musicista-compositore calabrese –, sull’antico testo del francescano San Leonardo da Porto Maurizio, per coro a due voci pari virili o femminili con accompagnamento di organo od armonio, che porta come titolo, appunto, La Via Crucis. Attraverso quest’opera l’autore ripropone l’itinerario spirituale della Via Crucis in maniera semplice, ma al contempo profondo, capace di toccare l’animo dell’ascoltatore e aiutarlo a contemplare la passione vissuta da Cristo e dalla sua Santa Madre. Un’Opera di grande levatura spirituale, oltreché musicale – magistralmente eseguita dal Coro e diretta in maniera impeccabile dal maestro Laganà –, che costituisce un viatico indubbiamente appropriato ed efficace in preparazione della Santa Pasqua.
Alle parti musicate e cantate si sono alternate le preghiere, tratte dai Vangeli, e le meditazioni spirituali del Beato don Francesco Mottola – sacerdote tropeano –, tratte dai suoi scritti, interpretate dalle voci narranti dei cantori Romina De Benedetto e Paolo Ceraso. Il Coro, inoltre, è stato affiancato ed accompagnato da un ensemble strumentale composto dai maestri Giuseppe Marcianò (organo), Francesca Laganà (flauto) e Fabio Angiò (clarinetto). La voce solista è stata interpretata dalla soprano Claudia Andolfi, mentre l’introduzione e la presentazione dell’Opera è stata a cura della corista Eleonora Caputo. In ognuna delle cinque serate, La Via Crucis è stata preceduta dal brano Signore dolce volto – un tipico canto pasquale, a 4 voci dispari, con testo di J. Blasich, melodia di H. L. Hassler e armonizzazione di J. S. Bach –, e si é conclusa col canto dello Stabat Mater di Zoltàn Kodàly, mottetto composto sul testo della sequenza del XIII° secolo tradizionalmente attribuita a Jacopone da Todi.
Gli apprezzamenti del pubblico. Tutte e cinque le serate hanno registrato la partecipazione di un pubblico numeroso e attento, come dicevamo in apertura, disposto in religioso atteggiamento di preghiera, come la situazione richiedeva, trasportato spiritualmente dalle struggenti note de La Via Crucis, abilmente scandite dal Coro, attraverso il canto, e dagli strumentisti, attraverso la musica. Momenti di grande pathos religioso che hanno fatto toccare ai presenti una grande ed intensa elevazione spirituale. Un vero e proprio successo dal punto di vista della partecipazione, la cui eco non si è ancora spenta del tutto. E veramente tanti e diversi sono stati gli attestati di apprezzamento e di compiacimento nei confronti del Coro espressi dal pubblico presente all’esecuzione de La Via Crucis: tutte testimonianze di persone che si sono lasciate letteralmente trasportare dall’intensità e dalla bellezza dell’esecuzione. Grandi e profonde emozioni, dunque, alta ed intensa elevazione spirituale nel canto e nel racconto sublime del La Via Crucis, proposta dal Coro Don Giosuè Macrì con sentire religioso, che non ha mancato di suscitare, a tratti, qualche lacrima di commozione. Note e interpretazioni che hanno fatto vibrare l’anima ed hanno fatto sentire la vera emozione della Passione.
La soddisfazione del Direttore e del Presidente del Coro. A conclusione delle cinque serate, il maestro e Direttore Vincenzo Laganà – compositore dell’Oratorio sacro “Francesco Servo di Dio - L’Aquila che raggiunse il Sole” e della Commedia musicale “E l’Aquila raggiunse il Sole”, entrambi dedicate al Beato don Francesco Mottola –, non ha mancato di manifestare tutta la sua emozione e piena soddisfazione. “Abbiamo concluso con successo e grande soddisfazione questo tour – ha dichiarato a fine esecuzione nella concattedrale di Tropea – che ha visto il nostro Coro impegnato in diverse parrocchie della nostra Diocesi. La Via Crucis in musica di don Giosuè Macrì, sui testi del francescano San Leonardo da Porto Maurizio ben si è combinata con le profonde riflessioni del nostro Beato don Francesco Mottola. Vogliamo ringraziare i tantissimi che hanno voluto vivere insieme a noi questi momenti di preghiera in preparazione alla Santa Pasqua e tutti i parroci che hanno creduto nel nostro progetto ospitandoci nelle loro chiese. Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni. Un pubblico attento, che ha partecipato attivamente e con devozione agli appuntamenti delle sacre rappresentazioni che hanno preceduto la Settimana Santa. Non si è trattato di veri concerti, ma di momenti di preghiera in musica sulle note de La Via Crucis composta da don Giosuè Macrì, che ha visto come protagonista il nostro Coro, impreziosito dall’accompagnamento discreto e professionale di un ensemble strumentale, composto da grandi professionisti, che ringrazio per la loro disponibilità e per essersi prestati a condividere con noi questa bella esperienza. Grazie anche alla voce solista e alle voci narranti del Coro e a tutti i coristi per il loro impegno e per aver interpretato al meglio l’Opera sacra. Inoltre, voglio precisare che grazie a questa iniziativa continua l’opera di diffusione e conoscenza della figura del Beato don Francesco Mottola da noi intrapresa nel 2011, anno in cui è stata fatta la prima rappresentazione pubblica dell’Oratorio sacro “Francesco Servo di Dio - L’Aquila che raggiunse il Sole”, a lui dedicato e da me composto”.
Altrettanto soddisfatto il presidente del Coro Paolo Ceraso, per il quale “Questa iniziativa è molto importante e significativa per il nostro Coro, per il senso di profonda spiritualità de La Via Crucis, che è un percorso di preghiera e meditazione della Passione di Gesù, attraverso la musica del sacerdote e maestro don Giosuè Macrì, di cui il Coro porta il nome, una figura importante nel panorama religioso, culturale e artistico di Tropea e della Calabria, e i testi del nostro Beato don Francesco Mottola, sacerdote amato, che alcuni membri del Coro ricordano quando ancora era in vita, grande esempio di carità per tutti noi”.
Il Coro Don Giosuè Macrì. Nato nel 1998, il Coro ha assunto questo nome in omaggio al sacerdote don Giosuè Macrì (1883-1964), compositore e pianista calabrese, nato a Limbadi (VV) e vissuto per molti anni in Argentina, che ha operato per diversi anni nella Concattedrale di Tropea. È composto da circa 35 elementi – divisi nelle quattro sezioni di soprani, contralti, tenori e bassi – e diretto dal maestro Vincenzo Laganà. Dal 2020 il Coro fa parte dell’Associazione Regionale di Cori Polifonici Chorus Inside Calabria e fa parte di Federcori, la Federazione Nazionale di Cori Italiani Chorus Inside. Tantissimi, in questi ventisei anni di attività, sono stati i concerti, le rassegne, le animazioni liturgiche, i riconoscimenti del Coro. Nel 2000 è stato invitato dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Vaticane a partecipare, insieme ad altri cori polifonici calabresi, alla celebrazione del 18 maggio in Piazza San Pietro, presieduta da Papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo 80° compleanno e del Giubileo dei Presbiteri. Nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, il Ministero dei Beni Culturali lo ha riconosciuto “Organismo a valenza nazionale” per meriti artistici e culturali. Nel 2011 la partecipazione alla realizzazione dell’Oratorio Sacro “Francesco servo di Dio - L’Aquila che raggiunse il Sole”, con diverse successive repliche. E poi, ancora: la registrazione della Messa in Do Maggiore di Charles Gounod inserita nel CD Cantantibus Organis - Meditazioni Musicali; la partecipazione alla Messa di Beatificazione di don Francesco Mottola.
Don Giosuè Macrì. Don Giosuè Macrì può essere annoverato sicuramente tra le personalità illustri della Calabria, nonostante sia ancora poco conosciuto. Don Giosuè Macrì è uno di quegli uomini che già da molto tempo rimangono nel silenzio, ma che meriterebbe senz’altro di essere portati ad una più consona ed opportuna conoscenza da parte del mondo musicale, così come la sua opera meriterebbe di essere divulgata e valorizzata adeguatamente. Egli fa parte di quella schiera di compositori italiani che – nati intorno al 1880 – furono artefici dell'aggiornamento del linguaggio musicale del secolo passato.
Le sue composizioni corali sono impregnate del dramma sociale e spirituale dell'uomo: sociale perché vive il problema della disuguaglianza economica, della emigrazione, del guadagnarsi con stenti di vita; spirituale nel senso di quotidiana lotta tra le tumultuose passioni umane e un intenso amore capace di valicare i confini dello spazio e del tempo.
Nato il 5 agosto 1883 a Limbadi, un piccolo centro agricolo alle falde di Monte Poro, nella Provincia di Vibo Valentia, morì il 19 dicembre 1964. Durante gli anni della sua formazione teologica, la musica gli fu tanto familiare, al punto da divenire, ancora giovane, secondo organista della Concattedrale di Tropea. Ordinato sacerdote, emigrò in Argentina, a Buenos Aires, per motivi familiari. Qui, da buon maestro quale era, aprì il “Liceo Musical Macrì”, dalla cui scuola vennero fuori musicisti di grande talento, che si affermarono successivamente in Argentina. Tale scuola gli fu tanto cara da occuparlo senza sosta. Persa la già precaria salute, ritornò in Italia e ricoprì il posto di primo organista nella Concattedrale di Tropea. Negli anni Cinquanta fu ospite della Casa di Carità. In questo periodo curò la pubblicazione delle sue composizioni.
Esiste un “Catalogo tematico delle composizioni musicali sacre ed accademiche” pubblicate da don Giosuè Macri fino al 1963; da tale catalogo emergono diverse composizioni, tra le quali spicca proprio l’opera “La Via Crucis, per coro a due voci pari virili o femminili; con l'aggiunta di tre canti popolari a una voce media ed un canto polifonico a tre voci pari”. Tra le altre opere presenti nel catalogo, inoltre, si distinguono anche: La Messa Letta, a una voce, con organo (7 canti per la Messa; Adoro Te devote; O Salutaris Hostia; 2 Tantum ergo; Dio sia benedetto; Ninna Nanna; Ave Maria; 3 Litanie Lauretane; O dolce nome); Messa popolare “Salve Sancta Parens”, ad una voce media, con o senza accompagnamento; Messa in onore di San Francesco di Paola, a due voci uguali con accompagnamento d'organo; Messa da Requiem, per coro ad una voce media con accompagnamento d'organo; Marcia Funebre, per organo; Ave Maria, per soli e coro a due voci pari con organo; XVI Litanie Lauretane, a due voci pari con accompagnamento d'organo; L'agonia di Gesù, otto canti per soli e coro a due voci pari con accompagnamento d'organo; Tantum Ergo, per coro a due voci pari con accompagnamento d'organo; Inno, preghiera a Sant’ Antonio di Padova, canto popolare ad una voce; Canto con giubilo, per soli e coro a due voci pari con accompagnamento di pianoforte; Ad una rondinella, canto lirico per soprano o tenore con accompagnamento di pianoforte; Baciami in fronte o dolce primavera, canto lirico per mezzosoprano o baritono con accompagnamento di pianoforte; O mamma, torna!, melodia nostalgica per canto e accompagnamento di pianoforte; Il pescatore, barcarola per coro a due voci pari con accompagnamento di pianoforte; Serenata augurale, per coro a due voci pari con accompagnamento di pianoforte.